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La prima cosa che ricordi

Ultimo Aggiornamento: 07/09/2011 22:35
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Post: 793
07/09/2011 10:21
 
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La prima cosa che ricordi




La prima cosa che ricordi
è della notte
- splendore astrale in mezzo al buio stretto
nel quale era certezza la tua mano.

Camminavamo sul greto del torrente
tra l'ultima giornata di settembre
e il primo ottobre
la sera quando nacque mio fratello,
(per essere precisa è anche il tuo).

La meta era passare sopra il ponte
(imparavo che un ponte è schiena curva
o l'arco sotto cui passa la vita
e i piedi hanno l'ebbrezza delle ali)
Giungemmo insieme fino all'altra riva
nella semplice accoglienza di una casa
- la musica - dicevi - era la stessa
che suona un dio su un pianoforte antico
e dona ai musicisti lo spartito
per schiudere in ventagli d'allegria
le fisarmoniche dal timbro popolare.
La pista era il pavimento di una stanza
sgombrata all'occasione per le nozze
di non ricordo chi, sposa bambina
con gli occhi come lampade di stelle
- di lui io non ricordo
ma so che lui per lei era l'abbraccio
che giura e le promette sempre amore,
di chiudere la porta quando è sera
o sbatterla sul muso dell'inverno
tenendo il fuoco del camino acceso -
e più non so
e neanche io ricordo,
altro che quella sera l'universo
da un lato celebrava un matrimonio
dall'altro preparava ad una nascita
- e i miei due anni e mezzo erano appena
lo schiudersi curioso di finestra
sul davanzale di una vita intera
in cui ogni legame ricomincia
da quella sicurezza che infondeva
al buio la tua mano -

il resto è sorellanza che rafforza
quando ogni appiglio cede e non è festa
e l'unico vestito da indossare
ha fiori antichi e trame d'indulgenza
con strappi e scuciture di amarezza
da rattoppare quando fuori è vento
e ci sovviene chiaro nel ricordo
solo il calore di un abbraccio stretto







Rosanna
[Modificato da Versolibero 07/09/2011 22:25]


______________________________________________________________________________
"Le parole sono 'contenitori' troppo angusti per le mie emozioni e quando, leggendo, le sento 'soffrire'
o mi segnalano delle 'sofferenze' corro a liberarle senza pensarci due volte per provarne di più adatti".
(citazione di EEFF)
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Post: 1.681
07/09/2011 11:07
 
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Re:
è tanto bella Ros e ha il sapore di un ricordo antico e vago.
ho apportato solo piccole modifiche che, se vorrai, potrai tenere in considerazione.
cambiano di poco la metrica rispettando comunque la volontà di avere dei metri precisi e dispari.



La prima cosa che ricordi
è della notte
- splendore astrale in buio stretto
nel quale era certezza la tua mano.

Camminavamo sul greto del torrente
tra l'ultimo giorno di settembre
e un primo ottobre
la sera quando nacque mio fratello.

La meta era passare sopra il ponte
(imparavo che un ponte è schiena curva
o l'arco sotto cui passa la vita
e i piedi hanno l'ebbrezza delle ali)
Giungemmo insieme fino all'altra riva
nella semplice accoglienza di una casa
- la musica - dicevi - era la stessa
che suona un dio su un pianoforte antico
e dona ai musicisti lo spartito
per dilatare pieghe d'allegria
la fisarmonica dal timbro popolare.
La pista era il pavimento di una stanza
sgombrata all'occasione per le nozze
di non ricordo chi, sposa bambina
con gli occhi come lampade di stelle
- di lui io non ricordo
ma so che lui per lei era l'abbraccio
che giura e le promette sempre amore,
di chiudere la porta quando è sera
o sbatterla sul muso dell'inverno
tenendo il fuoco del camino acceso -
e più non so
e neanche io ricordo altro
che quella sera l'universo
da un lato celebrava un matrimonio
dall'altro preparava ad una nascita
- e i miei due anni e mezzo erano appena
lo schiudersi curioso di finestra
sul davanzale di una vita intera
in cui ogni legame ricomincia
da quella sicurezza che infondeva
al buio la tua mano -

il resto è sorellanza che rafforza
quando ogni appiglio cede e non è festa
e l'unico vestito da indossare
ha fiori antichi e trame d'indulgenza
con strappi e scuciture di amarezza
da rattoppare quando fuori è vento
e ci sovviene chiaro nel ricordo
solo il calore di un abbraccio stretto









"La più alta forma di intelligenza umana è la capacità di osservare senza giudicare." (Jiddu Krishnamurti)
robertadaquino.wordpress.com



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Post: 793
07/09/2011 16:12
 
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Cara Roberta, ho parlato in altre poesie del torrente vicino alla mia casa dove sono cresciuta, che ci divideva dagli abitati vicini.
Quando ero piccola, in campagna non si usava andare al ristorante per una ricorrenza, anche i matrimoni spesso si festeggiavano in casa, la sera si ballava al suono della fisarmonica, si passavano i panini e i dolci e per i bambini era una superfesta (chissà quanto rompevano le balle [SM=g8229])
La mia famiglia fu invitata, ma i miei genitori dovettero andare in tutt'altra direzione: quella notte in clinica nacque mio fratello.
Io avevo due anni e mezzo e mia sorella ne aveva undici e mezzo e non aveva paura del buio, così ce ne andammo dai vicini, dove c'era uno zio che avrebbe badato a noi riaccompagnandoci dopo la festa. Prima di questi flashes di memoria non ricordo nulla e dopo nemmeno... cioè, di mio fratello appena nato, non ricordo nulla di nulla, io stavo bene con mia sorella e mi sentivo al sicuro come con una seconda madre
[SM=g8320]

L'ho scritta lasciando fluire le immagini, senza badare alla metrica.

Dato che le modifiche le ho apportate direttamente sul testo, lascio qui i versi originari e sotto metto quelli modificati.



=> Il verso originario: splendore astrale di quel buio stretto
=> l'ho così modificato: splendore astrale in mezzo al buio stretto

=> Verso originario: Camminavamo sul greto del torrente \ tra l'ultimo giorno di settembre \ e il primo di un ottobre
=> Ho modificato e in parte accolto il tuo suggerimento: Camminavamo sul greto del torrente \ tra l'ultima giornata di settembre \ e il primo ottobre
(come ho fatto a non pensarci?! [SM=g8139])


=> Verso originario: per dilatare pieghe d'allegria \ di fisarmonica dal timbro popolare
=> Ho così modificato: per schiudere in ventagli d'allegria \ le fisarmoniche dal timbro popolare (provvisorio)


=> Verso originario: in cui ogni legame ricomincia \ da quella sicurezza \ che m'infondeva al buio la tua mano
=> Ho accolto la modifica suggerita: in cui ogni legame ricomincia \ da quella sicurezza che infondeva \ al buio la tua mano -


Grazie per la pazienza di essere arrivata in fondo e fino qui [SM=g8320]

Ciao!




[Modificato da Versolibero 07/09/2011 22:35]


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"Le parole sono 'contenitori' troppo angusti per le mie emozioni e quando, leggendo, le sento 'soffrire'
o mi segnalano delle 'sofferenze' corro a liberarle senza pensarci due volte per provarne di più adatti".
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