A me questa poesia piace, ovviamente per ognuno ci può essere qualche parte che assorbe molto di più e qualcos'altro può sembrare superfluo, anche solo per il ritmo di lettura; a me è piaciuta molto la parte centrale, se non fosse per quel "
sale e sole - salite"
ma credo sia difficile togliere ad esempio "sole" per ciò che simboleggia di buono insieme all'asprezza del sale;
nella prima parte non capisco il senso del "che decolla", comunque forse renderei ancora più incalzante la prima parte eliminando il primo dei due "allunga":
Allungami la mano dal finestrino
che decolla.
Allungami gli occhi,le parole come abbracci
Allunga un cross che dirimpetto
ho da sferrare il colpo della lontananza
questa parte mi piace moltissimo:
ho da sferrare il colpo della lontananza
facciamoci quaderni in cui annodare spiagge
e dita di salsedine come caratteri fantasma
Siamo solo gigli che distano dal mare
pochi metri
e si nutrono di sale e sole
– salite solitarie
________________________________verso il cielo
bianchi arazzi, segni d’una voce
il conto dei pianeti
il contendersi del vero
Ho evidenziato in grassetto tutto quello che mi piace particolarmente; credo che stia seguendo un filone intimistico che si ricollega alla precedente, ma qui le metafore marine mi convincono molto di più rispetto alla sabbia che si attaccava alle gambe.
decisamente buona, per me, anche se con margini di miglioramento.
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"Le parole sono 'contenitori' troppo angusti per le mie emozioni e quando, leggendo, le sento 'soffrire'
o mi segnalano delle 'sofferenze' corro a liberarle senza pensarci due volte per provarne di più adatti".
(citazione di EEFF)