Mi scuso col gentile pubblico se non faccio poesia

Mi scuso se non faccio poesia
ma ho un entusiasmo precario più del lavoro,
sì, la rabbia monta - trascende
è un po' pop nei suoi stop & go

su FB ci sto il giusto, commento foto
guardo dove non m'invitano gli amici
perché di appuntamenti la vita me ne dà tanti
ma agli orari sbagliati, nelle ore di punta
quando dormo e non sogno,
così a volte mi sveglio
tiro un urlo e poi connetto

accendo la cicca, il tabacco fuma, si disperde
come la notte sulla tastiera,
e provo ad essere logico, tautologico
a mettere in fila successi, fallimenti ad amori
interinali, bestiali
come le donne che rimorchio

(ormai le pesco come carpe,
questione di dimensioni, moltiplico
peso x altezza x età ed ecco l'erezione)

mi scuso, ma sono troppo volgare
Celan era più cool (come Montale, solo con meno loop)
ma io faccio altro
cut up generazionale, free form, la ola
se mi sveglio senza dolore cervicale

la poesia la tengo in archivio, da scompattare
un file .rar che non mi va' di aprire
prima d'aver trovato l'equilibrio adatto
la password che da' accesso al privè giusto
per scappare a tutto questo.

ecco, devo ammettere Leo che la tua scrittura sta prendendo una piega pop che non mi piace. E credo che tu ne sia consapevole.
Come non mi stancherò mai di dire che l'opera e intimamente legata al suo autore e al periodo che sta vivendo e come lo sente, i fatti che accadano, le ripercussione che poi hanno; per non parlare delle conseguenze, delle provocazioni che ci sono, dei modi diversi di reagire.

E in questo scritto io "sento" tutto questo. La vita che va, quasi da sola, la volontà di metterci lo sgambetto, una sorta di compiacimento o rassegnazione, anche l'adattamento sì.

io devo dire che la prima parte, fino all'undicesimo verso mi piace. mi piace molto:

su FB ci sto il giusto, commento foto
guardo dove non m'invitano gli amici
perché di appuntamenti la vita me ne dà tanti
ma agli orari sbagliati, nelle ore di punta

e

(ormai le pesco come carpe,
questione di dimensioni, moltiplico
peso x altezza x età ed ecco l'erezione)


dopo l'undicesimo verso trovo il ritmo forzato dall'abbondanza di rime, assonanze e consonanze e il testo in generale molto "ingenuo".
non amo l'inserimento di grandi nomi della letteratura nei testi.

Buon commento francy... diciamo che questo testo è volutamente una provocazione, ho estremizzato e cazzeggiato parecchio, ma la strada sicuramente è questa, tornare indietro non avrebbe senso.

Dalton: 'sto testo sicuramente andrà ripulito, così è troppo sballato per finire in un reading. Sull'inserimento dei grandi nomi in poesia dovrai farci il callo, il citazionismo esasperato è uno dei tratti più evidenti del post-moderno, e non è un semplice vezzo, ma la spia più evidente che in mancanza d'altro il saccheggio selvaggio della tradizione è l'unico modo che ha la letteratura d'oggi per non finire a divorare se stessa come un coyote affamato. Grazie per il commento.

sono d'accordo col "citazionismo esasperato", e come non esserlo, del resto, dal momento che io prelevo interi versi da altri poeti;ma nei tuoi testi,- quando a essere "citati" sono i nomi, e per tanto non parlerei in questo caso di vero e proprio citazionismo,- ho come l'impressione chequesto tirare in ballo grandi poeti sia l'unico modo per evidenziare quello che hai letto, che, secondo il mio parere, altrimenti, non verrebbe alla luce, e che secondo le mie idee, dovrebbe venire alla luce in altri modi - se si vuole che venga alla luce:
io leggendo questo testo non penserei mai che hai letto montale o celan, me lo stai facendo sapere tu dicendo: ho letto montale e celan.

sono d'accordo col "citazionismo esasperato", e come non esserlo, del resto, dal momento che io prelevo interi versi da molti poeti;ma nei tuoi testi,- quando a essere "citati" sono i nomi, e per tanto non parlerei in questo caso di vero e proprio citazionismo,- ho come l'impressione che questo tirare in ballo grandi poeti sia l'unico modo per evidenziare quello che hai letto, che, secondo il mio parere, altrimenti, non verrebbe alla luce, e che secondo le mie idee, dovrebbe venire alla luce in altri modi - se si vuole che venga alla luce e in questo caso mi sembra di sì-.

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Buon commento francy... diciamo che questo testo è volutamente una provocazione, ho estremizzato e cazzeggiato parecchio, ma la strada sicuramente è questa, tornare indietro non avrebbe senso.

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perché tornare indietro non avrebbe più senso?
c'è un qualche filone da seguire? siamo noi a decidere la direzione della nostra scrittura, quando la mia aveva preso una piega che non mi piaceva, me ne sono stata in silenzio ed ho aspettato.

Ci siamo fraintesi. Pensavo ti interessasse un discorso di tipo teorico sul citazionismo post-moderno, non perché ho fatto i nomi di Celan e Montale in questa mia... allora, il procedimento a cui ti riferisci tu è quello classico dell'avanguardia anni '70, quello per intenderci di Edoardo Sanguineti e Pierre Alfieri, in cui il citazionismo esasperato serve ad una decostruzione del linguaggio lirico allo scopo di demistificarne il contenuto ideologico, che è un lavoro interessante e che mi piace molto, ma che rimane all'interno della tradizione e dialoga con chi la tradizione la conosce a menadito (entrambi i poeti citati infatti rientrano nella categoria di "poeti per poeti").

In questa mia la doppia citazione non ha nulla a che fare con il processo sopracitato, Montale e Celan vengono presi come due paradigmi del vecchio, con cui non si può più intavolare un dialogo, ma solo una querelle (ovviamente non mi riferisco alla loro opera poetica che è eccelsa, ma alle loro teorie estetiche, ancora oggi predominanti sebbene in forma leggermente diversa e aggiornata). Non mi interessa nulla far sapere al lettore che conosco la poesia "colta", ma far capire che con questa attualmente ho poco a che fare, in fondo quello che scrivo nell'ultimo periodo ha più a che fare con una versione più hi-tech dei testi dei Rammstein e degli In Extremo che con la poesia in senso stretto... diverso è il discorso se vai a ripescare i miei testi di un anno fa, in cui il post-moderno era solo una verniciatura che copriva una struttura classicista.

Mha... dipende da che ruolo affidi alla scrittura: per me la poesia è solo un mezzo espressivo fra altri, in fondo scrivo anche canzoni, articoli di sociologia, di politica, di costume, ecc quello che unisce tutto sto florilegio di produzione è l'idea che il post-moderno vada aggredito frontalmente e non blandito e addomesticato, quasi si potesse fare poesia all'epoca di FB e Steve Jobs come la si faceva nell'Italia di Olivetti e De Gasperi, solo con qualche aggiornamento qui e lì, giusto per far vedere che non si è fuori dal proprio tempo. La cosa difficile da far capire, e me ne accorgo sempre di più mano a mano che espongo le mie idee, è che il mio non è un modo più furbo per vendere la mia autobiografia in un mercato altrimenti intasato, ma una posizione politico-esistenziale che trova nell'arte una delle sue forme d'espressione, non necessariamente la più calzante, ed è questo il mio problema maggiore al momento.