I

chè mai provati prima o più provati
eroi di noi versati in vane cure
se rotte chiglia e cassa ormai spezzati
i remi in vite vere e congetture

Benvenuta fra noi innanzitutto !
vedo che ti presenti con una breve abbastanza particolare non nella tematica ma nella resa.

L'ho e riletta e mi dà sempre la stessa sensazione di desolazione, che ormai appartiene alla condizione umana.

Interessante la tua scrittura, mi riservo di commentarti meglio dopo aver letto qualche altro testo.

chè mai provati prima o più provati
eroi di noi versati in vane cure
se rotte chiglia e cassa ormai spezzati
i remi in vite vere e congetture

Buono il ritmo degli endecasillabi, però fatico a fare la costruzione del periodo

Se la leggo così:

perché, mai messi a dura prova né prima, né dopo
siamo eroi di noi stessi, e vane risultano le cure
se chiglia e cassa (sono) rotte e (se) ormai (sono) spezzati
i remi in vite vere, cioè reali, e in vite ipotetiche

ho capito un cappero?

(Da correggere l'accento sulla prima parola)


Non sapevo se fossi nuova o vecchia, dunque benvenuta

sì, se è la tua interpretazione. credo di aver scritto questa quartina circa un anno fa, con l'intenzione di lasciar spazio a molteplici interpretazioni: "provati" può voler dire "messi alla prova", ma anche "assaggiati, validi, affaticati etc"; il primo e il secondo verso possono voler dire quello che hai detto tu ma anche, "non ci sono più validi eroi di noi, particolarmente dotati (esperti, pratici), nelle preoccupazioni inutili"
aggiungo solo che ho usato la straabusata metafora della barca=uomo,che percorre la rotta che è il percorso della vita.
per il resto la tua interpretazione, per quel che mi riguarda è valida, se ti evoca qualcosa, se per te può significare qualcosa.