Nihil.
00sabato 2 luglio 2011 15:14
Siamo un composto, una stanza
la pioggia che cade sulle auto
parcheggiate come capita
vicine, a distanza
non abbiamo casa
ma un numero e un televisore
col telefono a far da elettrone
ci urtiamo, e dividiamo
eppure la notte non ci strappa
più bestemmie, credo al sogno
di una famiglia mononucleare
nel garage a due posti, nel figlio
su richiesta, magari in un pompino
sdraiato sul balcone
non chiedo grandi cose
un lavoro fisso, l'amante
che non voglia farsi sposare
niente immigrati,
una buona prestazione della nazionale
ma tu vuoi un senso, dell'amore
l'instabilità da shakerare
quando fuori piove e io sono qui
sul foglio digitale,
a scrivere, a registrare
il tempo che ci decompone
in particelle elementari.
Nihil.
00domenica 3 luglio 2011 11:48
Ecco una seconda versione, riveduta e corretta
Siamo un composto, una stanza
la pioggia che cade sulle auto
parcheggiate vicine, a distanza
non abbiamo casa
ma un numero e un televisore
col telefono a far da elettrone
ci urtiamo, dividiamo
eppure la notte non ci strappa
più bestemmie, credo al sogno
di una famiglia mononucleare
nel garage a due posti,
nel figlio su richiesta
in un pompino
sdraiato sul balcone
non chiedo grandi cose
un lavoro fisso, l'amante
da non sposare, niente immigrati
una buona prestazione della nazionale
ma tu vuoi un senso, dell'amore
l'instabilità da shakerare
quando fuori piove e io sono qui
sul foglio digitale,
a scrivere, a registrare
il tempo che ci decompone
in particelle elementari.
Ecat Mel
00lunedì 4 luglio 2011 13:16
mi piace più la 2° versione, più scorrevole, in quanto al contenuto direi che è proprio un gioco delle parti, interessante per come le hai viste queste particelle elementari.
Nihil.
00martedì 12 luglio 2011 22:52
Grazie Mel.