Viaggi di non ritorno
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Versolibero
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venerdì 24 giugno 2011 02:19
Viaggi di non ritorno
prima dello spreco di pane e d'abbondanza
non era il tempo della falce in pugno
la terra aveva il volto degli avi e gli occhi teneri di maggio
e gli alberi sognavano una festa
di pomi rossi e gialli nel giardino
sembrava un patto eterno
tra i vecchi che raccontano l'inverno
all'impazienza d'erba dei bambini
ruscelli di speranze
a rinverdire siepi e giorni scalzi
con muschio e bacche nuove al biancospino
le madri
che sapevano di nido -
ma alcune
. . . . . . . .
con i graffi sulle mani
pensavano alle rondini
col becco giallo sotto le grondaie
e al giorno in cui sarebbero partite
per altri continenti
lo stesso come fanno a volte i figli
che partono e non sanno più tornare
Versolibero
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sabato 25 giugno 2011 04:28
Modificata:
Viaggi di non ritorno
prima dello spreco di pane e d'abbondanza
non era il tempo della falce in pugno
la terra aveva il volto
. . . . . . . .
degli avi e gli occhi teneri di maggio
e gli alberi sognavano una festa
di pomi rossi e gialli nel giardino
sembrava un patto eterno
tra i vecchi che raccontano l'inverno
all'impazienza d'erba dei bambini
ruscelli di speranze
a rinverdire siepi e giorni scalzi
con muschio e bacche nuove al biancospino
le madri
che sapevano di nido -
ma alcune
. . . . . . . .
con i graffi sulle mani
pensavano alle rondini in partenza
dalle grondaie ad altri continenti
lo stesso come fanno a volte i figli
che partono e non sanno più tornare
Maredinotte
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sabato 25 giugno 2011 10:26
mi piace questo rivolgersi alla storia che, ahimè, non è passata.
per quello che riguarda la forma, avrei da parte mia dei piccoli appunti. ma faccio prima se ti segno le parti che cambio.
Viaggi di non ritorno
prima dello spreco di pane e d'abbondanza
non era il tempo della falce
nel
pugno
la terra aveva il volto degli avi
e gli occhi teneri di maggio
gli alberi sognavano una festa
di pomi rossi e gialli
sembrava un patto eterno
tra vecchi che raccontano l'inverno
all'impazienza d'erba dei bambini
ruscelli di speranze
rinverdivano
le siepi e giorni scalzi
con muschio e bacche nuove al biancospino
le madri
che sapevano di nido -
ma alcune
. . . . . . . .con i graffi sulle mani
pensavano alle rondini in partenza
dalle grondaie ad altri continenti
lo stesso come fanno a volte i figli
che partono e non sanno più tornare
Versolibero
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sabato 16 luglio 2011 04:17
naaaa, Robyna,
sta bene così
per la metrica e tutto... credo
bacetti
ros
Francesca Coppola
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sabato 16 luglio 2011 12:49
sì, lascia l'amaro, questa tua. Molto, molto sentita la chiusa.
Mi piace come hai interpretato questa tematica che apre uno scorcio al passato, ma più che mai presente, abbondanza a parte.
Ecat Mel
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sabato 16 luglio 2011 17:01
è molto bella, Rosanna, mi profuma d'infanzia, di vecchie cose, ma anche di tristezza, per altre che continuano ad essere uguali, mi riferisco alla guerra, a coloro che hanno nelle mani un viaggio di sola andata per lidi estranei...
Versolibero
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lunedì 18 luglio 2011 09:49
Grazie a voi, ragazze
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