giornata trascorsa a leggere "poesie" nel web

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Francesca Coppola
00martedì 2 marzo 2010 19:18
quanti inchini regalati in fretta
lascito di rammarico, fin qui troppe parole
e quasi mi piace la banalità del leggere
e sorridere, senza uno sbuffo
senza chiedere di più ad una mano arresa
/corridoi fra lo scrivere e l'emozionare/

mi stancano gli inizi, preferisco ascoltare
quella erre che a ruota batte ogni marciapiede
della mente, meglio Sanremo

applausi scanditi e poi contachilometri
cerchia di commenti, numeri saltellanti
e allora: "se io sono io e tu sei tu..."

Ah si! mi chiamo Carmela e adoro la parigina
vivo a Bergamo, ma sai che conoscevo un Gabriele?

dedicata al padre della sorella dell'amica
e la poesia?






Clodiaf0904
00martedì 2 marzo 2010 19:25
Molto pessimista...Come mai?
Francesca Coppola
00martedì 2 marzo 2010 19:35

perchè a te non lascia depressione?
leggere commenti entusiasti, inchini e spergiuri di talento, innato di certo.
[SM=g8192]
Diotima...
00martedì 2 marzo 2010 20:08
Che bella questa tua, Francesca, la condivido appieno!
Leggerla è ripercorrere il mio sentimento che tante volte ho avuto ed ho in queste occasioni.
Sì, viene da sorridere, ma poi la cosa si fa avvilente se la gente seriamente grida al capolavoro ogni due per tre. Se ci crede davvero o meno: se la prima cosa, per la mancanza di un vero senso della poesia e del bello; se la seconda, anche, per l'ipocrisia.
A volte lo si fa distrattamente solo per non uscire fuori dal coro, e il contesto non aiuta.
Che poi, ad essere precisi...non c'è niente di male a sottolineare ciò che di buono vediamo in dei versi, seppure non siano magnifici, anzi. Ma un'altra cosa è gridare al capolavoro. E la cosa migliore è non tacere neanche le pecche e i difetti che vediamo. Peccato che la cosa non venga naturale ovunque, all'infuori di qui confesso che mi chiedo sempre come l'autore potrebbe prendere un commento che si discosta dall'applauso entusiasta e orgasmico, o meglio una critica. L'autore vuole davvero un parere/commento o è interessato solo a farsi dire "bellaaaaaaaaa complimenti" e fare sfoggio della sua (presunta) abilità, oppure -in buona fede- soltanto a sfogare il suo sentimento/stato d'animo in modo da essere portato a vedere ogni nota negativa come un attacco ad esso?

"meglio Sanremo"...hihihihi, bellissima questa [SM=g8119] XD
Francesca Coppola
00martedì 2 marzo 2010 20:59
sconforto è la parola GIUSTA a spasso con un bel sorriso amaro, una serie di perchè e come mai, cosa posso fare, meglio non dire...
accendo la radio mi passa un certo Nicolas delle proposte di Sanremo, mi lascio rapire dalla sua erre moscia, è meglio va... [SM=g8155]

che non mi si passi per saccente o come quella con la puzza sotto il naso che si crede di essere chissà chi... abbiate pietà per un attimo di autentico disdegno. [SM=g8176]
Clodiaf0904
00martedì 2 marzo 2010 21:20
Sì capisco e anch'io provo a volte lo stesso scoramento. Poi però prevale la comprensione, la pietà umana. La gente ha bisogno anche di questo. Non dico altro, neanch'io voglio passare per saccente o snob.
_RA_
00martedì 2 marzo 2010 21:43
Guarda Francè,
che il disdegno è leggittimo
ma devi ammettere che la questione è
molto più complessa!
A mio avviso attiene ad una pluralità
di situazioni:
- è il web davvero il luogo per un
confronto reale tra autori e lettori?
- gli interlocutori che grado di
empatia umana prima che culturale
possono garantire dietro il teatrino degli avatar
e dei nick e quant'altro?
- poi quali sono gli strumenti esegetici, critici
e di feed back davvero utilizzabili?
poi ci sono le delicatezze coatte, le carinerie reciproche,
le pusillaminità come mezzo per arrivare ad altri fini
eccetera ...
Tu parli di saccenza,
ma questo animaluccio, che s'annida in tutti i narcisi/artisti
o pseudo tali (come il sottoscritto), come lo fai a contenere per davvero?
e non metto in dubbio la buona fede (sto parlando in generale)
però sai tu dirmi, in LETTERATURA (come nelle arti in generale)
se può bastare una lettura di qualche prova d'un autore,
enucleandola dal contesto e dalla genesi dell'autore stesso,
a dare di lui un giudizio con i controcazzi?
Beh allora, io non m'aspetto più di quel che mi da
questo teatrino, perchè se voglio qualcosa di più d'una sensazione di pelle, o un empatia momentanea, penso che la Cultura, grazie a dio,
ha altri luoghi deputati per questo ...
Non so se mi sono spiegato,
poi ognuno con onestà dovrebbe fare la sua parte certo e nel piccolo
cercare di dilatare, per quel che è possibile, i buchi nella rete,
qui nell'accezione sia webbistica ma anche con un pensierino
alla poetica del Montale ...
Detto questo,
i tuoi versi, ecco mi piacciano, però, penso
che la bestiolina di cui sopra, abbia fatto
tuo malgrado capolino ...
Cmq, per tenerla o tentare, a bada la mia, ti dico, che sono opinioni
dette tra amici, quasi un pensare ad alta voce, niente di dogmatico
solo una tirata dialettica, cercando di ampliare le contraddizioni ...
Un abbraccio
Rosario

Francesca Coppola
00mercoledì 3 marzo 2010 09:51

è il web davvero il luogo per un confronto reale tra autori e lettori?


perchè no? bisogna abbattere certi modi di pensare, a mio parere certo.
perchè il web non potrebbe essere il luogo atto a questo confronto o almeno in parte?



gli interlocutori che grado di empatia umana prima che culturale possono garantire dietro il teatrino degli avatar e dei nick e quant'altro?

dipende Rosario, io posso parlare di me, dietro il mio nick ci sono io con annessi difetti e pregi, non mi nascondo dietro niente. Bisogna vedere da che tipo di presupposti si parte.



- poi quali sono gli strumenti esegetici, critici
e di feed back davvero utilizzabili?

ma dai, secondo me ci sono tutte, ti ripeto che è l'onestà a mancare come dici qui sotto a ragion veduta riassumendo il mio pensiero:


poi ci sono le delicatezze coatte, le carinerie reciproche,
le pusillaminità come mezzo per arrivare ad altri fini
eccetera ...



Francesca Coppola
00mercoledì 3 marzo 2010 09:56

per quel che concerne la saccenza, spesso quello che sembra non è...


Nihil.
00mercoledì 3 marzo 2010 11:34
Rispondo punto per punto:

- è il web davvero il luogo per un
confronto reale tra autori e lettori?


Dipende: potenzialmente sì. I grandi autori di una volta avevano i loro circoli intimi di poeti a cui far leggere il proprio materiale perché venisse criticato e corretto prima della mannaia delle pubblicazione, il teoria il web dovrebbe avere la stessa funzione.


- gli interlocutori che grado di
empatia umana prima che culturale
possono garantire dietro il teatrino degli avatar
e dei nick e quant'altro?


L'empatia umana non è fondamentale in un testo letterario: il buon Celine era un grandissimo figlio di mignotta come persona ma un genio di scrittore; allo stesso modo sul web ho trovato poeti così stronzi da dare il voltastomaco, ma che a livello qualitativo hanno i controcoglioni, quindi non mi vergogno ad elogiarne i testi, sebbene all'autore non stringerei nemmeno la mano.


"però sai tu dirmi, in LETTERATURA (come nelle arti in generale)
se può bastare una lettura di qualche prova d'un autore,
enucleandola dal contesto e dalla genesi dell'autore stesso,
a dare di lui un giudizio con i controcazzi?"


Il giudizio lo si da' sull'opera presentata, non sul percorso artistico e umano dell'autore; uno che pubblica schifezze sul forum può tenere nel cassetto il capolavoro del secolo, per me è indifferente se non me lo fa leggere. Poi c'è un'altra cosa: le eccellenze non hanno bisogno di 300 testi per essere riconosciute; se tu prendi un'antologia di movimenti poetici (che ne so' una sulla scapigliatura) con sole 3 poesie per autore, ti accorgi subito che Tarchetti ha 10 volte il talento dei suoi compagni di viaggio, la stessa cosa se prendi l'antologia dei poeti maledetti e confronti i 5 testi di Rimbaud con i 3 testi de L'Isle D'Adam... non c'è storia. Solo se noto un'eccellenza mi interesso a reperire tutto il materiale possibile sull'autore, le sue idee estetiche, la sua biografia; se uno scrive della gran minchiate, me ne può fregare di meno se è sposato o meno, o cosa pensa del ruolo del poeta nell'era tecnologica.
C'è una cura infallibile per tenere a bada la saccenza e l'eccesso di autostima: farsi segare gli scritti; quando ti arrivano commenti come "è meglio che molli la penna e prendi la zappa" oppure "volevi essere tragico e sei riuscito ad essere addirittura tragicomico" scrivi con molta più circospezione per paura del ridicolo.




Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 18:41.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com