Beh... Credo che tocchi a me adesso dire qualcosa...
Io amo scrivere da sempre i paesaggi dentro i miei sguardi e dentro emozioni che indosso con amore anche se scomode.
Scrivere è capire e capirmi.
Qualcuna di voi (parlo al femminile visto che non leggo ancora di iscritti maschili)forse avrà imparato a conoscermi anche da qualche mio blog...che adesso, per scelta, non ho più.
Con sincerità vi confesso che era mia intenzione non quella di smettere di scrivere (non potrei comunque mai riuscirci) ma bensì pubblicare dietro qualche vetro anche un solo mio scritto in versi.
Mi ero accorto ormai che scrivevo solo per ottenere apprezzamenti e "visibilità" lottando per un qualsiasi straccio di commento ...e quello che scrivevo non mi piaceva più... era già corrotto dalla nascita.
Scrivevo per dire che c'ero anch'io non perchè la vita me lo dettava come da sempre mi succedeva.
Non mi piacevo più nemmeno io.
Ma certe parole non smettevano mai di dettarsi e alcune avevano proprio desiderio di consegnarsi ad altrui consapevolezze. (Non so spiegarlo meglio di così, scusate)
Qualcosa ho quindi ricominciato a postarlo sulla mia pagina di Face Boock (sentendomi all'inizio di peccare comunque di incoerenza ma so anche perdonarmi benissimo eheheh).
E a parte il sito nel quale credo di avervi conosciuto tutte (e penso ormai di postare ancora poco o niente lì) ho evitato come la peste ogni luogo virtuale d'intrinseco pericolo di ricadere nel consenso fine a se stesso.
Ma ora, eccomi qui.
Galeotto fu l'invito letto su FB della mia stra-adorata Robertina alla quale mi legano profondo affetto dal subito di "Scrivere" e stima infinita a prescindere.
Affacciatomi qui per curiosità ho potuto notare la presenza di Francesca e Mirella e mi sono detto che di meglio difficilmente avrei potuto leggere e, dulcis in fundo, confrontarmi con la loro nota onestà intellettuale.
Ho potuto sapere anche della presenza di Antonella che lei sa stimo come artista e persona da sempre nonostante le mie immaturità personali con lei palesate e leggo stanotte stessa di Leda che ho comunque spesso seguito con interesse nel pianeta per me ormai estinto di Splinder.
Non so se mi sono capito io stesso, alla fine di questa logorroica "presentazione" ma sono felice di poter saltuariamente condividere con Voi parole ed emozioni.
Grazie per questa opportunità che mi state regalando.