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di certi pensieri me ne pento, quando rinchiusa nella difesa di qualche coperta consumo le ginocchia sulla fronte. Avere così tante rincorse e poi scivolare lentamente, sentendo ogni sasso sotto le carni.
Appassire capitoli in rete che dopo qualche ora, cestino.
E sono gessi colorati le mani nella memoria, nel non chiedere se è stato, il motivo di tanta opulenza, il cassetto aperto e le date, i cappelli delle bugie.
Molto tempo fa, avevo sogni nei sogni, i gradini scelti e tutti quei fiori, il non sapere fra i gioielli poi dati in pegno.
Avevo l'aria di chi spiega bene i concetti e non li arrovella nei paesi già visti, di chi fa il passo e poi non torna indietro e la lingua è un'arma sconosciuta quando serve.
"i ritorni hanno rugiada sulla bocca e sorrisi fra mani confuse"
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