e poi ti capita di incontrare chi non calpesta il tuo stesso prato, ha perimetri propri e non scelti a caso; anzi, ti aiuta ad innaffiare fiori, non ancora germogliati, e lo fa con una tale naturalezza da far invidia anche ai santi.
A volte succede davvero che qualcuno ti porga una mano, senza volere a tutti i costi il soprabito in cambio, e capisci che forse tutto non è andato via, lontano.
Come all'interno sai di mutare e ti evolvi nella direzione più congeniale, all'esterno ruota alla stessa maniera e invece di aspettarti lo scontro inevitabile, c'è chi apporta acqua al tuo mulino e sì, non ti sembra vero.
Nascono così queste mie impressioni, pensando alle cose che cambiano nella fretta di muoversi, di dormire, mangiare, negli spasmi a volte così lunghi della vita, e nelle promesse ballerine fatte a noi stessi, alla consapevolezza di romperle (si pensa per giuste ragione) nelle aspettative.
Siamo in attesa di un segno, un sogno, basta che non sia uno stagno ove imputridire.
"i ritorni hanno rugiada sulla bocca e sorrisi fra mani confuse"
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