È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!

 
 
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

Assistenza a domicilio

Ultimo Aggiornamento: 15/07/2011 20:15
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 23
11/07/2011 14:46
 
Quota

Entrai con il cuore che tamburellava a un ritmo vertiginoso. L'odore pervasivo della pittura fresca, già chiaramente identificabile quattro piani più in basso, mi assalì le narici. I mobili erano disposti al centro della piccola stanza, protetti da un vecchio lenzuolo, e numerosi fogli di giornale erano disposti lungo la base delle pareti.

Lei era agitata. Non l'avevo mai vista prima, ma era chiaro il suo imbarazzo. I capelli, lunghi e ricci, raccolti sulla testa. Gli schizzi di vernice bianca sul viso. I calzoncini corti mettevano in grande evidenza le lunghe gambe abbronzate. Non potei fare a meno di notarle.

Posai la borsa degli attrezzi e mi concessi un attimo per riprendere fiato dopo le dodici rampe di scale appena affrontate. La sua voce tremò impercettibilmente quando si scusò per l'ascensore rotto, per le condizioni della casa e l'abbigliamento. Avrei voluto spiegarle che una donna di tale bellezza non avrebbe mai avuto bisogno di una scenografia particolare per togliere il fiato. Mi limitai a minimizzare.

Non staccò mai i suoi occhi dai miei quando mi invitò nel minuscolo studio e mi indicò la scrivania con il cadavere da resuscitare. Dissimulando male il mio stato emozionale, la rassicurai dicendo che avrei fatto il possibile per salvare i dati ma, almeno stando all'ordine di servizio, avrei sicuramente dovuto cambiare il disco fisso.

Declinai l'offerta di qualcosa da bere e mi misi all'opera. Avrei voluto scambiare qualche battuta, chiederle come mai stesse imbiancando casa da sola, sapere se i suoi grandi occhi scuri fossero registrati fra le armi letali. Restai a capo chino a spulciare tra le mie carte.

Per un attimo sembrò sulle spine, lì in piedi accanto a me e tentai di rassicurarla dicendole che me la sarei cavata egregiamente da solo e l'avrei chiamata alla bisogna. Restò a fissarmi per un tempo forse infinitesimale e io precipitai nei suoi occhi. Distolsi in fretta lo sguardo e chiesi il permesso di fumare. Mi sorrise dicendo che le avrebbe fatto bene una pausa e mi avrebbe fatto volentieri compagnia per il tempo di una sigaretta.

Le offrii una delle mie e sedette sul divano accanto alla scrivania con un sorriso leggero che le addolciva ancor più i lineamenti delicati del viso, ammesso che fosse possibile. Accavallò le gambe, con la naturalezza di un gesto istintivo, e mi chiese una stima del danno che avevano potuto subire i suoi preziosi files. Per qualche minuto parlai di dischi, cartelle, bit e lei seguì con estrema attenzione, annuendo spesso, interrompendo raramente, senza mai distogliere il suo sguardo dal mio. Spense la cicca nel posacenere e notai il piccolo viso di Pierrot tatuato sulla mano destra, si congedò e tornò alle sue faccende mentre facevo il possibile per riprendere la concentrazione.

Portai a termine il mio lavoro in poche ore, accompagnato ticchettio della tastiera, il click del mouse e dal canticchiare sommesso della padrona di casa nella stanza attigua. Si affacciò un attimo per chiedermi a che punto fossi. Avevo finito da un pezzo. Inventai un paio di problemi per stare lì ancora un poco. Lievemente imbarazzata, mi comunicò che aveva finito e avrebbe voluto fare una doccia, se per me non costituiva un problema.

Ci misi più di un attimo per attribuire alla sua frase il giusto significato. La doccia l'avrebbe fatta da sola. Mentre si allontanava lentamente lungo il breve corridoio, non riuscii a resistere alla tentazione di scandagliare dal basso verso l'alto la splendida silouette. Il sangue defluì verso i corpi cavernosi procurandomi un’appariscente erezione. Si voltò proprio mentre la mia mano operava sui jeans allo scopo di trovare una posizione più comoda. Mi fissò dritto negli occhi e dopo un attimo, che sembrò eterno, tornò a voltarsi. Mi sembrò di notare un sorriso lieve e malizioso.

Probabilmente rosso in volto abbassai lo sguardo sul monitor mentre la chiave nella porta del bagno faceva due giri su se stessa. Attendendo che uscisse, girovagai tra i suoi files notando il perfetto metodo di archiviazione. Alberi di directory minuziosamente organizzati. Mi avventurai nell'apertura di alcuni documenti. Racconti, poesie. Udii lo scatto della serratura proprio mentre iniziavo a leggere. Rapidamente chiusi tutte le finestre, cancellai il menù dei dati recenti, avviai un inutile test del sistema e tenni la testa bassa e gli occhi fissi sul monitor sperando di non essere stato preso con le mani nel sacco.

La stanza fu invasa da un dolce profumo di bagnoschiuma. Mi chiamò per nome. Mi voltai lentamente, un po’ sorpreso, e la guardai. Stava sull'uscio, avvolta in un accappatoio bianco e morbido. Cortissimo.
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 1.652
15/07/2011 18:26
 
Quota


devo dire che ho letto tutto in un soffio ed è stato molto, molto gradevole. Il finale malizioso, l'ho amato su tutto.



"i ritorni hanno rugiada sulla bocca e sorrisi fra mani confuse"
www.francescacoppola.wordpress.com
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 23
15/07/2011 20:15
 
Quota

Grazie, si, non mi dispiace ma neanche mi soddisfa.
C'è la parte sul cadavere da resuscitare che mi stona un pò... solo che non ancora riesco a trovare quel paio di frasi capaci di dare la stessa vibrazione...
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
Cerca nel forum

 

 siti amici


 

*

da un'idea di Francesca Coppola

sfondo by Ecat Mel (Riflessi d'acqua)

Powered by Maredinotte

*

 

 Versinvena aiuta la natura

Image Hosted by ImageShack.us

 

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra | Regolamento | Privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 07:28. Versione: Stampabile | Mobile - © 2000-2024 www.freeforumzone.com