00 09/12/2009 14:25
la pioggia scandiva i battiti dei tuoi tacchi senza intermittenza
un passo a due per un solo piede ed ogni goccia sul vetro dileguava un istante presente, ricapitolando scenari di passato appena trascorso tra le tue braccia. la mano sul cursore della radio avanti e indietro si fermava solo sulle note di un'orchestrina jazz dalla tromba malinconica e spruzzi di piano.
oh, ti osservavo tra i rivoli inconsistenti del tuo mezzo toscano all'aroma di liquirizia e i miei pensieri cominciarono a sciogliersi.

andrà a finire come questa città che non ha più nulla di suo
andrà a finire che la puttana all'angolo ti vomiterà favori in tasca e tu non saprai resisterle, anche se non c'è gusto a prendere quello che non è proibito. dove è finita la sfida, gli angoli troppo grossi da svoltare, le curve a gomito da tirare col freno a mano, nel pericolo di un testacoda...


volteggiavano parole omesse, con la leggiadria di una foglia appena scomposta. i capelli ti rimanevano incollati alla fronte, sempre troppo perfetti per quel sopracciglio semovente che inarcavi ad ogni pensiero, mentre seduta sul letto non mi restava che ricamare altre parole, sempre troppo futili, o ottimiste per te... il muro cadrà, caleranno i sipari delle dittature e i lacci si allenteranno. per ogni dittatore mille insurrezionisti...
tu il dittatore ed io frammento di insurrezione.



raggirata l'afasia, i gesti furono nella carne
una mano l'espediente per ingannare il senso
le tende chiuse - le bende sul sangue




"La più alta forma di intelligenza umana è la capacità di osservare senza giudicare." (Jiddu Krishnamurti)
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