Eccomi, allora: ti dico subito che ci sono bei passaggi in questo tuo ritorno in poesia, li metto in grassetto
E non ricordo bene
quei calchi
descritti nel tempo
Bene il primo verso, ma il secondo e terzo sono troppo generici e non suonano bene, quindi li rivedrei. L'incipit deve 'acchiapparci' subito.
ma lo sguardo della rondine
aveva, più che il nero
o dell'imprimere sul foglio un passionale fermo
la compassione trasparente
qui c'è una cosa da dire: a me l'idea del terzo verso mi piace, ma nella strofa toglie immediatezza, blocca, quindi o lo ripensi, magari rendendolo più breve o spezzandolo, oppure lo toglierei perché la strofa ne guadagnerebbe in immediatezza e scorrevolezza alla lettura
oppure invertirei le righe più o meno così
ma più che il nero
o un passionale fermo sopra il foglio
lo sguardo della rondine mostrava
la compassione trasparente
o in altro modo (l'esempio è puramente indicativo, non sostitutivo dei tuoi versi)
Tutto quello che segue mi piace moltissimo! Toglierei semplicemente "quei" al penultimo verso e metterei tra incisi "d'inchiosto", altrimenti toglierei la virgola e porterei a capo "le primavere torte".
Chiusa superba!
ma chi è questa rondine? Figura simbolica di una persona, o della Poesia?
La finestra fu porta sul dolce dare
madre e distruzione
che sotto gronda
segnò un nido di purezza
lasciando al vento la ragione
Gocciolano ancora
da(i) quei
suoi occhi memorie
e d'inchiostro, le primavere torte
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"Le parole sono 'contenitori' troppo angusti per le mie emozioni e quando, leggendo, le sento 'soffrire'
o mi segnalano delle 'sofferenze' corro a liberarle senza pensarci due volte per provarne di più adatti".
(citazione di EEFF)