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Finestre d'inchiostro

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    Pedro Navarra
    Post: 201
    00 07/06/2011 22:20
    E non ricordo bene
    quei calchi
    descritti nel tempo

    ma lo sguardo della rondine
    aveva, più che il nero
    o dell'imprimere sul foglio un passionale fermo
    la compassione trasparente

    La finestra fu porta sul dolce dare
    madre e distruzione
    che sotto gronda
    segnò un nido di purezza
    lasciando al vento la ragione

    Gocciolano ancora
    da quei suoi occhi memorie
    e d'inchiostro, le primavere torte
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    Versolibero
    Post: 793
    00 08/06/2011 09:28
    Eccomi, allora: ti dico subito che ci sono bei passaggi in questo tuo ritorno in poesia, li metto in grassetto


    E non ricordo bene
    quei calchi
    descritti nel tempo

    Bene il primo verso, ma il secondo e terzo sono troppo generici e non suonano bene, quindi li rivedrei. L'incipit deve 'acchiapparci' subito.


    ma lo sguardo della rondine
    aveva, più che il nero

    o dell'imprimere sul foglio un passionale fermo
    la compassione trasparente

    qui c'è una cosa da dire: a me l'idea del terzo verso mi piace, ma nella strofa toglie immediatezza, blocca, quindi o lo ripensi, magari rendendolo più breve o spezzandolo, oppure lo toglierei perché la strofa ne guadagnerebbe in immediatezza e scorrevolezza alla lettura
    oppure invertirei le righe più o meno così

    ma più che il nero
    o un passionale fermo sopra il foglio
    lo sguardo della rondine mostrava
    la compassione trasparente


    o in altro modo (l'esempio è puramente indicativo, non sostitutivo dei tuoi versi)


    Tutto quello che segue mi piace moltissimo! Toglierei semplicemente "quei" al penultimo verso e metterei tra incisi "d'inchiosto", altrimenti toglierei la virgola e porterei a capo "le primavere torte".
    Chiusa superba!
    ma chi è questa rondine? Figura simbolica di una persona, o della Poesia?

    La finestra fu porta sul dolce dare
    madre e distruzione
    che sotto gronda
    segnò un nido di purezza
    lasciando al vento la ragione


    Gocciolano ancora
    da
    (i) quei suoi occhi memorie
    e d'inchiostro, le primavere torte


    ______________________________________________________________________________
    "Le parole sono 'contenitori' troppo angusti per le mie emozioni e quando, leggendo, le sento 'soffrire'
    o mi segnalano delle 'sofferenze' corro a liberarle senza pensarci due volte per provarne di più adatti".
    (citazione di EEFF)
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    Maredinotte
    Post: 1.681
    00 08/06/2011 11:53
    bentornato, mio caro e con questo splendore di profondità...
    mi piace, c'è capito?

    sulla prima strofa messa in evidenza da Rosanna che dice essere troppo generica, ho da dire che in effetti rispecchiano lo stato d'animo dell'autore e la sua memoria labile. infatti dice "non ricordo bene" per cui anche l'immagine seguente è sfumata, generica, un sentore più che altro ed è giusto che sia così.

    mentre io rivedrei in parte l'ultima strofa:


    Gocciolano ancora
    da quei suoi occhi memorie
    e d'inchiostro, le primavere torte



    l'accostamento "quei suoi" al livello musicale stona un po', mentre il soggetto così distante dal suo verbo pare perdersi, allora io farei:


    gocciolano ancora memorie
    dai suoi occhi e d'inchiostro
    le primavere torte

    "La più alta forma di intelligenza umana è la capacità di osservare senza giudicare." (Jiddu Krishnamurti)
    robertadaquino.wordpress.com



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    Versolibero
    Post: 793
    00 08/06/2011 14:03
    Re:
    Maredinotte, 08/06/2011 11.53:


    sulla prima strofa messa in evidenza da Rosanna che dice essere troppo generica, ho da dire che in effetti rispecchiano lo stato d'animo dell'autore e la sua memoria labile. infatti dice "non ricordo bene" per cui anche l'immagine seguente è sfumata, generica, un sentore più che altro ed è giusto che sia così.



    Vostra Maestà, mi oppongo! [SM=g8124] [SM=g8119]

    Sì, comprendo che questa sarebbe casomai l'intenzione, sarebbe certamente così se avesse usato l'articolo indeterminativo, invece ha usato un aggettivo dimostrativo, "quei calchi", proprio quelli,
    diverso sarebbe qualora dicesse: 'non ricordo bene come fossero certi calchi descritti nel tempo', oppure: non ricordo bene la descrizione (legittima mancanza di memoria) dei calchi di.... (preciso riferimento all'oggetto che ha impresso il calco); ecco, io intendevo dire che in questo senso il lettore vuole subito un indizio preciso: un conto è dire:
    "Non ricordo più se quella mela che mi desti ieri fosse rossa o gialla", un conto è dire:
    "Non ricordo più di che cosa ti volevo parlare": in questo secondo caso io vado a farmi un giro [SM=g8118]

    [SM=g8119]

    in pratica manca, secondo me, la funzione della deissi.


    Mi piace invece la maggiore linearità data all'ultima strofa, forse versificherei diversamente ma mi piace.






    ______________________________________________________________________________
    "Le parole sono 'contenitori' troppo angusti per le mie emozioni e quando, leggendo, le sento 'soffrire'
    o mi segnalano delle 'sofferenze' corro a liberarle senza pensarci due volte per provarne di più adatti".
    (citazione di EEFF)
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    Ecat Mel
    Post: 798
    00 08/06/2011 18:14
    tra le due io m'infilo solo per dire che mi piace molto, a parte il titolo [SM=g8228]

    eh, volevo dire anch'io la mia!!! [SM=g9295]

    baciuzzi
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    Salvo D.
    Post: 265
    00 08/06/2011 20:32
    Il titolo non mi fa impazzire anche se è fin troppo pertinente...

    Ho apprezzato soprattutto le prime due strofe... un buon lavoro caro Pedro... [SM=g8204]




    ...la mia culla è meraviglia esplosa, non ti dondola ma avvolge e ammanta.
    La mia culla è poesia ansiosa di svelarmi quello che ti incanta...