00 29/07/2011 20:52
C'ho provato a dimenticarti
ad archiviare i messaggi
anche il cellulare squilla
con un tono più mesto
adesso che non sei tu
a fustigarmi, per un litigio
da riparare, per una frase
che non dovevo dire

E' vero, a volte piango
quando il porno trova
il palmo stanco,
l'erezione di circostanza
le vene dilatate che notificano
un'impossibile impotenza


di te conservo i dettagli
-il freddo della mano,
l'ansia per gli orari-
anche il sonno è più duro
oscuro, come se solo ora
sentissi il fondo caldo – acido
dello stomaco che si divora
in assenza di cibo

il letto è in disordine
come l'abbiamo lasciato,
ed il tuo sguardo s'è conficcato
come una scheggia sotto pelle
che continua a bruciare, a giudicarmi

forse, farci del male
era il nostro modo
di tentare ancora
d'amare.






[Modificato da Francesca Coppola 01/08/2011 11:53]
"Il poeta è puro acciaio, duro come una selce" Novalis

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