00 09/09/2011 23:49
In questo scritto i protagonisti sono camuffati dietro una storia d'altri tempi, nulla sembra reale, eppure niente è più reale.






Parlavano a gesti lui e la regina, o meglio: lei osservava
il movimento delle ciglia mentre lui si esprimeva con le mani
come se facesse anelli d'aria, e lei _scesa dal trono senza alcun rimpianto
perché si era accorta che la terra è fatta per i piedi scalzi_
era rapita dal modo in cui portava sul suo viso
l'elegante espressione della semplicità.

Le pose un serto di mirto sulla fronte
come se fosse la corona più speciale | al dito un filo d'erba
e per bracciale intrecciò giunchi, pagliuzze e foglie d'edera
_del resto era vestita di rugiada e drappi di silenzio color cielo_

La condusse per mano presso il fiume in cui s'immerse per detergere il sudore
di tutta una vita senza sogni con l'audacia di chi sfida anche il destino.

Lei
lo guardava incantata per il modo di togliere dai polsi vetri e spine
e gli porgeva bende di sorrisi e pagine di primule al mattino
_raccolte per lui che non credeva
che il tempo incominciasse dalla fine_







Rosanna
[Modificato da Versolibero 10/09/2011 00:06]


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"Le parole sono 'contenitori' troppo angusti per le mie emozioni e quando, leggendo, le sento 'soffrire'
o mi segnalano delle 'sofferenze' corro a liberarle senza pensarci due volte per provarne di più adatti".
(citazione di EEFF)