Maredinotte, 09/01/2015 09:01:
Ciao Rosanna,
è un bell'omaggio, di cui c'è sempre bisogno, perchè non si deve dimenticare, non ci si deve arrendere. mai!
è vero, il testo parte in maniera del tutto prosastica... nelle prime due strofe (ad una prima lettura in particolare) non si avverte un ritmo, ma poi comincia a fluire nel classico andamento endecasillabo per poi perdersi solo negli ultimi due versi.
forse, se vuoi, potresti fare qualcosa per uniformarne il suono.
il fatto poi che non ci siano metafore... la poesia di denuncia non deve per forza averne! anzi, quanto più chiara è, tanto meglio è!
un abbraccio e un augurio di un anno sereno, per te e per tutti
Cara Roberta, scusami se non ho risposto allora e non ti ho ringraziato per gli auguri, beh, doppio abbraccio ora
Riguardo al tuo commento, come si fa a non dire che sei troppo buona?
Questa poeticamente è una ciofeca
però ci ho provato,
ho potato un pochettino,
non è che migliori granché ma forse bisognerebbe far decantare gli eventi prima di scriverne...
(il che è una parola!, perché quasi ogni giorno succedono tragedie simili...)
Versione riveduta:
Noi che nel '68 sognavamo
Allora ingenuamente speravamo
che con il tempo gli uomini arroganti,
rozzi e maneschi, vili con le donne
sembrassero un ricordo nel futuro.
E volevamo costruire il tempo
con il cemento armato del rispetto:
mattone su mattone la pazienza,
e poi con la dolcezza e la fiducia
riuscire a dare un senso alla speranza
di unire sempre amore e comprensione.
Ma sognavamo in grande, ancora ignare
di uomini bastardi e predatori
di stalker pronti a incutere terrore
sfregiare, annichilire, deturpare
scaraventando l'acido sul viso
di donne per distruggerne il sorriso;
non sapevamo di esseri
bestiali
come chi ha ucciso Yara a tredici anni,
come chi ha reso orfani due bimbi
brutalizzando Andreea Cristina Zamfir
approfittando di una condizione
segnata, svantaggiata, disperata
per chi è costretta a fare “quella vita”.
Femminicidio non è certo “una parola”
“di moda” per far vendere i giornali:
è un brivido di ghiaccio sulla schiena,
è un colpo basso al sogno del futuro.
R.
[Modificato da Versolibero 12/08/2015 00:49]
______________________________________________________________________________
"Le parole sono 'contenitori' troppo angusti per le mie emozioni e quando, leggendo, le sento 'soffrire'
o mi segnalano delle 'sofferenze' corro a liberarle senza pensarci due volte per provarne di più adatti".
(citazione di EEFF)