Noi che nel '68 sognavamo
Fresche di sogni, ci piaceva credere
che l'epoca degli uomini arroganti,
rozzi e maneschi, vili con le donne,
fosse un ricordo antico, nel futuro.
Schiariva come l'alba all'orizzonte
dentro di noi la consapevolezza
che bisognava costruire il tempo
con il cemento armato del rispetto:
mattone su mattone la pazienza
sempre alla base d'ogni architettura,
e poi con la dolcezza e la fiducia
riuscire a dare un senso alla speranza
che regni sempre amore e comprensione.
Ma sognavamo in grande: ancora ignare
di uomini bastardi e predatori,
di stalker pronti a incutere terrore,
sfregiare, annichilire, deturpare
scaraventando l'acido sul viso
di donne per distruggerne il sorriso;
ignare di questi esseri bestiali
come chi ha ucciso Yara a tredici anni,
come chi ha reso orfani due bimbi
brutalizzando Andreea Cristina Zamfir
- trovata morta, nuda, crocifissa... -
approfittando di una condizione
di certo svantaggiata e disperata
per chi è costretta a fare “quella vita”.
Femminicidio non è certo “una parola”
“di moda” per far vendere i giornali:
è un brivido di ghiaccio sulla schiena,
è un colpo basso al sogno del futuro.
Ma a tutto questo scempio non mi arrendo:
ad ogni uomo chiedo solamente
la dignità e l'orgoglio
di chi è Uomo solo per Amore.
R.
Ok, testo dall'andamento prosastico, senza alcuna metafora, volutamente cronachistico, però è in omaggio a chi non c'è più
nella Giornata contro la violenza sulle donne...
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"Le parole sono 'contenitori' troppo angusti per le mie emozioni e quando, leggendo, le sento 'soffrire'
o mi segnalano delle 'sofferenze' corro a liberarle senza pensarci due volte per provarne di più adatti".
(citazione di EEFF)