Carissima maredinotte, concordo appieno con la difficile lettura dei versi che evidenzi, credo che:
"pesano, dritti
sopra il cuorevetro
delle ossa,
i calci"
dovrebbe andare molto meglio. Fammi sapere cosa ne pensi...
Concordo anche su: "LA VERITA', TUTTA LA VERITA', NIENT'ALTRO CHE LA VERITA'", ma anche la verità deve avere una valenza costruttiva e bisogna sapere come, dove, quando e in che modo porgerla. Infatti proprio perchè è "la verità", non sempre siamo in grado di riferirne addolcendola un pò.
Ma se la verità é tale, devo proprio addolcirla?
Diciamo che non posso dare la stessa verità ad un adulto e ad un bambino, devo necessariamente cambiare la modalità nel riferirla, senza tradirne ovviamente la sostanza.
Anche in un contesto poetico, la verità è sempre ben accetta e preferibile alla piaggeria, purchè non si dimentichi mai il rispetto per la poesia, che come Leda ha detto in altra sede, non deve mai essere mortificata.
Grazie di cuore della lettura e di aver azzeccato in pieno il senso di "quel blaterare", insieme alla voce interiore che emerge in quell'ultima frase in dialetto.
ti abbraccio forte
A te caro al_qantar, dico che anch'io spero che quel dualismo sia solo transitorio, anche perchè trattenerlo sarebbe soltanto un peso inutile, quasi come la pelle del serpente dopo la muta.
Ma sono sicura che con il vostro aiuto, riuscirò a lasciare il vecchio e a dare voce a tutto quello che mi urge dentro.
Grazie a tutti di esserci.