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19/05/2010 01:17 | |
Timidezza di un amore
uno sguardo
in cui luccica il sorriso |
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19/05/2010 11:37 | |
pedrito come è tenera la tua mini poesia, e quanto rispecchia il significato che do anche io a questo sentimento, per nulla differente dall'amore.
è che l'essere umano distorce i significati, cerca tante parole per le differenti sfumature e non si accorge che, talvolta, prende una parte per il tutto.
orbene, bando alle mie divagazioni.
se questo voleva essere un haikù, però, devo deluderti, ma non lo è. potremmo però coniare la nuova definizione di pseudohaikù sentimentale. te gusta? [Modificato da Maredinotte 19/05/2010 11:39] |
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19/05/2010 13:47 | |
Uhhh...
So che non è haiku,
non ho scritto aforisma
perchè non so nemmeno se può esserlo.
L'ho lasciata come incipit
o magari come centro intorno al quale costruire qualcosa...
Ho approfittato dello spazio pubblico per fermare un'idea,
anzi l'immagine di cosa può essere l'amicizia.
Mi perdonate?
Il confine tra amore ed amicizia,
oppure due facce della stessa medaglia,
oppure...
e questo è il mio preferito
Un altro nome dell'amore. [Modificato da Pedro Navarra 19/05/2010 13:49] |
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19/05/2010 13:57 | |
allora vediamo di inventarci una storia, vi va?
di tre versi in tre, spazio all'immaginazione.
Pedro Navarra, 19/05/2010 1.17:
Timidezza di un amore
uno sguardo
in cui luccica il sorriso
sembravano specchietti per le allodole
quegli occhi. un richiamo
per l'inganno consueto
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19/05/2010 17:00 | |
Maredinotte, 19/05/2010 13.57:
allora vediamo di inventarci una storia, vi va?
di tre versi in tre, spazio all'immaginazione.
sembravano specchietti per le allodole
quegli occhi. un richiamo
per l'inganno consueto
ampliando tramontinei tuffi
fumosi riflessi
rosati schiariti, storditi sereni
P.s.:Tramontineo= proprio del tramonto, credo sia un neologismo,
non lo trovo da nessuna parte.
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17/06/2010 22:13 | |
"Timidezza in sguardo
Luccica il sorriso
Morde la luna"
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17/06/2010 22:25 | |
ah no!
ma state costruendo una storia!
mmm..
Timidezza di un amore
uno sguardo
in cui luccica il sorriso
sembravano specchietti per le allodole
quegli occhi. un richiamo
per l'inganno consueto
ampliando tramontinei tuffi
fumosi riflessi
rosati schiariti, storditi sereni
chiudendo albe serali
nebbie celesti, neve di mare
in mani di fiori non vedenti
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18/06/2010 08:55 | |
Giorgia!
ragazzi però serve un'azione. chi la mette? |
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19/06/2010 17:06 | |
mare...
serve un'azione?
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20/06/2010 20:56 | |
eh sì, proprio un'azione, qualcosa che succede. altrimenti che storia è? |
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22/06/2010 14:38 | |
Timidezza di un amore
uno sguardo
in cui luccica il sorriso
sembravano specchietti per le allodole
quegli occhi. un richiamo
per l'inganno consueto
ampliando tramontinei tuffi
fumosi riflessi
rosati schiariti, storditi sereni
chiudendo albe serali
nebbie celesti, neve di mare
in mani di fiori non vedenti
Di senza spine
la schiena su cui le rose
come pioggia mattutina
le ali a stringer piume di gabbiani.
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22/06/2010 21:28 | |
Timidezza di un amore
uno sguardo
in cui luccica il sorriso
sembravano specchietti per le allodole
quegli occhi. un richiamo
per l'inganno consueto
ampliando tramontinei tuffi
fumosi riflessi
rosati schiariti, sereni
chiudendo albe serali
nebbie celesti, neve di mare
in mani di fiori non vedenti
Di senza spine
la schiena su cui le rose
come pioggia mattutina
le ali a stringer piume di gabbiani.
Amore, diremmo ora,
mentre le parole viaggiano in tangenziali,
raccordi e svincoli, evitando l'uscita centro,
-che conosco fin nel profondo-
fingendoci senza meta, senza terra,
zingari della storia, la nostra,
di amanti labili.
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23/06/2010 09:37 | |
Timidezza di un amore
uno sguardo
in cui luccica il sorriso
Sembravano specchietti per le allodole
quegli occhi. un richiamo
per l'inganno consueto
(Ampliando tramontinei tuffi
fumosi riflessi
rosati schiariti, sereni
chiudendo albe serali
nebbie celesti, neve di mare
in mani di fiori non vedenti)
Di senza spine
la schiena su cui le rose
come pioggia mattutina
le ali a stringer piume di gabbiani.
"Amore", diremmo ora,
mentre le parole viaggiano in tangenziali,
raccordi e svincoli, evitando l'uscita centro,
-che conosco fin nel profondo-
fingendoci senza meta, senza terra,
zingari della storia, la nostra,
di amanti labili
"Amore passami la scarpa
e vestiti ciliegia
quanti viaggi abbiamo ancora
tra le periferie dei nostri volti
prima che la fiamma si prosciughi
e i kilometri da fare a piedi
per prossima pompa del gas" |
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22/09/2010 19:44 | |
''Amore passami la scarpa
e vestiti ciliegia
quanti viaggi abbiamo ancora
tra le periferie dei nostri volti
prima che la fiamma si prosciughi
e i kilometri da fare a piedi
per prossima pompa del gas"
Dovrò attendere nelle tue scarpe
nel tuo passare che sa di nostro
questa sera
in code di musiche anni 80
e di grano che brucia
nel buio rosso e lattine in lacrime
nei finestrini aperti con i pensieri al vento
per mozzarelle da comprare a Caianello |
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22/09/2010 21:38 | |
Pedro Navarra, 22/09/2010 19.44:
''Amore passami la scarpa
e vestiti ciliegia
quanti viaggi abbiamo ancora
tra le periferie dei nostri volti
prima che la fiamma si prosciughi
e i kilometri da fare a piedi
per prossima pompa del gas"
Dovrò attendere nelle tue scarpe
nel tuo passare che sa di nostro
questa sera
in code di musiche anni 80
e di grano che brucia
nel buio rosso e lattine in lacrime
nei finestrini aperti con i pensieri al vento
per mozzarelle da comprare a Caianello
O nel silenzio
all'ombra dei lampioni, mi accorgerò
che la guida è rotolare di anime libere in tondo
che piovere è un cadere dal basso per risalire
che ieri tu eri nel sole
stasera una pelle, nel morbido nero del tuo dormire
del tuo vedere, in occhi che non pensano a niente
abbandonata al sogno del viaggio in un viaggio
e gomitoli di lana e gatti, un giocare che dura, mio amore
che voglio, da amare, sentirne l'odore, respiro di piante
di gomme che bruciano vite negli anni, fino al bianco di case
sul mare.
[Modificato da Pedro Navarra 22/09/2010 21:43] |
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23/09/2010 12:19 | |
eccolo tornato, pedro!
bella. un bacio |
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03/11/2010 22:57 | |
Senti,
anche se dormi,
l'odore dei campi bruciati
a preparare la terra per altri semi;
la notte ha poco da immaginare
nei miei occhi,
ha verità così semplici
eppure domani saranno in ombra
al solito sole.
E' bello rivedere i passaggi
in altri passaggi
e cerchi che tornano sempre
dal cielo alla terra e
dalla terra in nuvole arancioni
poi grigie e nuove al nero del cielo.
Vorrei le tue palpebre tenere
sulla mia pelle, coperta
per addormentarmi al tuo sogno
[Modificato da Pedro Navarra 03/11/2010 23:03] |
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