è particolare come ad immagini rasserenanti si mescolino altre molto più tetre e terribili. sono quelle reali ad essere calme (le gemme di brina sui raggi dell'alba, la brezza e il silenzio), mentre il tormento interiore si esterna attraverso quelle cupe e paurose (i denti marci, le urla, i colpi).
la scena è descritta con molta semplicità espressiva, l'unica figura retorica rintracciabile è la similitudine delle lapidi. Si nota in questo testo una propensione ad un modo di espressione che si avvicina più alla narrazione.