Versinvena Metamorphosis (pp.56, 10,00€ - per acquistarlo: http://ilmiolibro.kataweb.it/community.asp?id=87233)

Maredinotte alias Roberta

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    Nihil.
    Post: 711
    00 24/04/2010 20:41
    La nostra Robby è la poetessa della passione e delle contraddizioni: si lancia in voli lirici romantici per subito smentirsi con sottile ironia, con dei "forse" a volte difficile da cogliere, appena la prendi sul serio e ti affidi alle sue scale umorali in perenne salendo, ecco che ti tira fuori una forma insolita, un verso bislacco che ti costringe a guardare con un altro sguardo l'effluvio di sentimento che sembra sempre lì lì per debordare, invece è arginato, con una sapienza che ne fa una poetessa promettente.

    Ecco le domande:

    1) Quale tensione esiste a tua avviso fra forma e contenuto? Quando l'una deve cedere all'altra e perchè?

    2) Come spieghi il dualismo fra una scrittura passionale e a volte tragica, e un modo di porti -nella vita del forum- ironico, leggero insomma tutt'altro che drammatico?

    "Il poeta è puro acciaio, duro come una selce" Novalis

    No Copyright: copia, remixa, diffondi.






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    Maredinotte
    Post: 1.681
    00 25/04/2010 23:43
    Intanto voglio ringraziarti, Leo, per le belle parole che hai speso per me e che, in qualche modo mi fotografano e anche per aver pensato a me per questo giro, sperando sia più fortunato. E poi... no, non sono sparita! ho avuto due giornate parecchio piene, in cui a casa non ci sono praticamente stata e sono anche un po' stanchina. Ma risponderò, promesso, con la dovuta cura domani. [SM=g8336]


    un abbraccione [SM=g11405] e buonanotte! [SM=g8320]

    "La più alta forma di intelligenza umana è la capacità di osservare senza giudicare." (Jiddu Krishnamurti)
    robertadaquino.wordpress.com



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    Maredinotte
    Post: 1.681
    00 26/04/2010 09:34

    eccomi qui... sotto torchioooo!!! [SM=g8228] spero di saper essere all'altezza delle tue domande, Leuccio, perchè quello che mi hai chiesto fa così parte del mio essere che rispondere in maniera razionale diventa a dir poco complesso.

    è vero. una delle mie caratteristiche, nella vita come nella poesia, è la contraddittorietà. è per questo che a volte è anche difficile comprendere i miei scritti, se non si parte da questo presupposto. non è una contraddittorietà umorale, degna della peggiore lunatica (almeno, non solo) ma dettata dalle molte domande che mi affollano e alle quali tento sempre di dare risposta. a seconda di quello che percepisco e vedo dentro e fuori di me, le mie verità cambiano, si modificano e, durante i miei lunghi dialoghi interiori, partendo da una tesi arrivo a cambiare improvvisamente punto di vista.

    ma veniamo alle domande:

    1) Quale tensione esiste a tua avviso fra forma e contenuto? Quando l'una deve cedere all'altra e perchè?

    io sono una che predica (non so quanto razzola) l'equilibrio, l'armonia. questo termine non è inteso come statico ma come dinamico. ciò significa che in ogni momento l'equilibrio si rompe e si ricompone creandone uno nuovo. il che, si capisce, porta ad un continuo stato di alta tensione che può rompersi in qualunque momento.
    l'equilibrio tra forma e contenuto gioca proprio su questa tensione. si arriva a sentire il primo "crack" e poi rientra.

    credo che ogni tema detti in qualche modo la propria forma che, a mio avviso, non dovrebbe mai prevalere sul contenuto, a meno che non si voglia fare esercizio. a quel punto, si può strimpellare una filastrocca inutile solo per esercitarsi nella ricerca di forme più o meno canoniche o sperimentali. In quel momento non si fa "poesia" ma ci si istruisce per farla e questo serve, perchè si accumulano esperienze che poi ci aiutano a vestire della forma più adeguata i contenuti ai quali vogliamo dare realmente voce.

    viceversa, un contenuto debordante dall'anima, scantonerà dai margini di una forma chiusa, fluirà più liberamente tracciando a sua volta il proprio corso fatto delle stesse pause e delle stesse rapide del proprio pensiero. a mio avviso questo consente al lettore di immedesimarsi e viaggiare sulla stessa lunghezza d'onda dell'autore e, in più, sostiene la mia tesi che la forma si modella sul contenuto stesso. l'unica cosa che il poeta deve fare è controllare le piene, incanalare le fuoriuscite verso il letto già tracciato.

    in definitiva si tratta di un tira e molla costante in cui nessuna delle due variabili può considerarsi trascurabile, se vogliamo scrivere "poesia".





    [Modificato da Maredinotte 26/04/2010 10:30]

    "La più alta forma di intelligenza umana è la capacità di osservare senza giudicare." (Jiddu Krishnamurti)
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    Maredinotte
    Post: 1.681
    00 26/04/2010 10:01
    2) Come spieghi il dualismo fra una scrittura passionale e a volte tragica, e un modo di porti -nella vita del forum- ironico, leggero insomma tutt'altro che drammatico?



    questa è la dicotomia che accompagna costantemente la mia vita, non solo all'interno del forum.
    ti risponderebbe Mirella molto meglio di me [SM=g8229] ma cercherò di spiegartelo a parole sue...ehm, no...mie! [SM=g8228]

    ognuno di noi è fatto di tante personalità che si avvicendano nel corso della giornata e di tutta la vita. ci sono personalità che vengono fuori quando ci si trova a relazionarsi con gli altri, alcune che bussano nei momenti di riflessione e solitudine.
    nel pormi all'esterno preferisco regalare sempre un sorriso, una battuta, sdrammatizzando sulla condizione umana di fronte alla quale già normalmente ci troviamo a fare i conti. e questa non è finzione nè una forzatura imposta, ma fa parte di quel bisogno di guardare alla vita da molteplici punti di vista. e nemmeno va a discapito della conoscenza della persona Roberta che comunque non si nega la possibilità di mostrare le altre parti di sè. essere leggeri, farsi scaldare da una giornata di primavera, correre in un prato, inseguire i colori sono per me fonte di massima gioia e liberazione da quelle catene che il mondo e io stessa troppo spesso mi impongo e nelle quali resto costretta. l'ironia, invece, è quel confine tra il fuori e il dentro.
    ma quando scrivo, io sono fuori dal mondo, sono sola con me stessa e mi rivolgo alla scoperta/analisi delle parti più buie di me. per me la scrittura non rappresenta un hobby puro e semplice, ma uno strumento di ascesa verso la conoscenza (discesa, verso il buio). tutte quelle domande, tutto il turbinio -drammatico perchè senza risposta- che mi tormenta, si riversa sul foglio ed io non posso fare a meno di raccoglierlo e incanalarlo, per poi leggerlo come una mappa di me stessa. ma questo avviene solo in seguito alla scrittura, è un punto d'arrivo e mai l'intento primario della mia scrittura che è fatta di sensazioni e non si pone il problema di affrontare grandi temi sociali o morali. ogni segno sul mio foglio non ha nessuna pretesa, è solo una parte di me, complicata, contorta, criptica forse, ma null'altro che quella. [SM=g8127]



    ehm... ho risposto?! [SM=g8131]
    [Modificato da Maredinotte 26/04/2010 10:12]

    "La più alta forma di intelligenza umana è la capacità di osservare senza giudicare." (Jiddu Krishnamurti)
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    _RA_
    Post: 323
    00 26/04/2010 12:28
    Cara Roberta,
    ho letto le tue risposte ...
    ecco ora io vorrei prima rigirarti,
    quelle che avevo posto a Leda (tanto alle femminucce poetesse le farò
    sempre ...) non te le linko perchè non so farlo, ma le copio ed incolllo qui con tutto il preambolo:

    io sono uno di quelli, che fa a cazzotti con la teoria che vuole
    sempre e cmq distinti l'artista (il poeta) dalla persona,
    essendomi abbeverato alla teoria ed alla pratica de "il personale e politico!", quindi non riesco a "fidarmi" e compenetrarmi, o meglio a dialettizzarmi con un interlocutore che è solo versi o opere e niente vita reale;
    nella fattispecie, alcune coordinate, mi sembrano fondamentali:
    tipo il luogo di nascita e/o dove si vive e si opera, perchè faccio mia la lezione del Zanzotto, cioè: un poeta senza un paesaggio (non solo geografico) di riferimento(anche in conflitto con esso, Guccini docet: "piccola città bastardo posto appena nato lo compresi" eccetera) non dico che non è un poeta ma è mancante di più d'una cosa ...
    Poi m'interessa la sua formazione culturale (non il curriculum) cioè i suoi Maestri e le sue letture preferite e via di seguito (caratteristiche di vita esperienze inerenti l'ispirazione) ...
    Ecco queste domande non le ripeterò ogni volta, e nè obbligherò a rispondermi, ma da ciò dipende lo stabilirsi d'un rapporto corretto e
    dialettico, per qel che mi riguarda ...


    Ora due domande peculiari per te:
    - pensi che ci sia differenza tra la scrittura al maschile e al femminile?
    se sì quali caratteristiche assumono nella tua?

    - questa è collegata al preambolo, ma anche alla limitata lettura
    (da parte mia) dei tuoi scritti, non riesco a collocarti in un paesaggio definito, non ho colto specificità nelle tue poesie,
    se mi è sfuggito ti prego segnalamelo se è una scelta ti chiedo il perchè?

    e collegato alle tue risposte:
    (...) è vero che la scrittura è un continuo scandagliare sè stessi,
    ma anche il mondo e l'Altro devono incuriosire, dare imput, ispirazioni alla poesia, tu lo fai?
    se è sì dammi qualche delucidazione del come e del perchè;
    se no, in qualche modo non ti sembra un tantino abitrario l'uso
    "egotico" della scrittura (quest'ultimna è valida anche in termini d'analisi generale cioè al di fuori del tuo poetare)?

    Ciao e grazie in anticipo
    RA


    [Modificato da _RA_ 26/04/2010 12:30]
    "(...)Le ascoltavo, seduto sul ciglio delle strade,
    nelle calme sere di settembre in cui sentivo
    sulla fronte le gocce di rugiada, come un vino vigoroso;
    in cui, rimando in mezzo a quelle ombre fantastiche,
    come fossero lire, tiravo gli elastici
    delle mie suole ferite, con un piede contro il cuore."
    Arthur RIMBAUD
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    Maredinotte
    Post: 1.681
    00 26/04/2010 16:15
    [SM=g8218] ma quante domande?!?!?!?
    tutte molto ampie. e allora, visto che o sono logorroica o sono breve. ma se fossi logorroica ci vorrebbe un intero volume, per risponderti sarò quanto più sintetica possibile.

    nel mio caso poeta e persona coincidono abbastanza, ma comunque:
    vivo in una cittadina ai confini con Napoli, Pozzuoli, che per vastità abbraccia un tratto di costa e si espande fino alla collina. io non vivo sul mare, ma dalla mia finestra lo vedo, così come vedo alcuni monti, come il Matese. vivo abbastanza isolata, c'è molta campagna intorno casa mia e io ho un piccolo giardino e molti animali. per questo motivo, in molti dei miei testi troverai riferimento alle piante, ma anche al mare. amo la solitudine e passo molto tempo da sola, o meglio, con i miei pelosi che preferisco di gran lunga a certi bipedi. non disdegno comunque la compagnia umana.
    non ho una cultura troppo estesa (e faccio mea culpa) ma quella media impartita al liceo. sono cresciuta come molti italiani a pane e poeti del 900 e adoro -anche se Leonardo storcerà il naso- la poesia montaliana che ho letto e riletto trovandola, non solo stupenda e sempre attuale, ma anche molto affine ai miei pensieri. Montale è stato tra i miei maestri. con il web è tutto molto più semplice, comunque, e quindi, ultimamente preferisco letture di poeti contemporanei, arcinoti e meno noti ma altrettanto validi. alcuni esempi dell'ultimo tipo sono riportati nella sezione Altrementi.

    ultimamente, per rispondere alla tua prima domanda riciclata ( [SM=g9295] ) preferisco le letture al femminile. certamente Amalia Rosselli, alcune delle poesie di Alda Merini, la poesia altolocata di Claudia Ruggeri e alcune poetesse minori. Trovo che nella poetica femminile ci sia una carica sensuale ed emotiva molto forte, che i concetti espressi da una penna femmina trasudino passione, dolore, a volte violenza, ma che tutto sia sempre delicato (sembra paradossale, ma è così) più etereo. le poesie femminili inseguono le emozioni, scavalcano le costruzioni logiche e volano sulla pelle. le poesie femminili sono "sensoriali", devi sentirle, prima ancora che capirle. questo non è sempre e per forza un pregio, tant'è che se dovessi dire una caratteristica della poesia al femminile, questa è quella che riesco ad individuare.
    credo che anche buona parte della mia produzione abbia queste caratteristiche, ma mi è difficile identificarmi e stabilire dei paletti che riguardano la mia poetica, perchè è ancora in evoluzione (e spero lo resti per sempre) e spesso cambio il mio modo di scrivere a seconda dei momenti. questo, piuttosto, dovreste dirmelo voi. [SM=g8217]

    "La più alta forma di intelligenza umana è la capacità di osservare senza giudicare." (Jiddu Krishnamurti)
    robertadaquino.wordpress.com



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    Maredinotte
    Post: 1.681
    00 26/04/2010 16:50
    alla seconda domanda mi tocca rispondere con una domanda.
    cosa vuol dire che non riesci a collocarmi in un paesaggio definito? e cosa intendi per specificità?

    se ti riferisci ad una collocazione geografica, alle letture che mi accompagnano, ad un tema particolare che tratto, potrei risponderti che da buona partenopea risento della malinconia insita nella città, del senso di precarietà che spesso si avverte nei miei scritti. anche la passionalità e il drammatismo che rileva Leonardo fa parte dell'anima napoletana. alcuni testi portano, addirittura, alcuni riferimenti geografici: il mare, il nome di alcune piazze.
    se invece parli di un'influenza letteraria, questa non è evidente perchè ogni cosa che leggo mi dona qualcosa. ognuno di noi è tanto grande che può darci sempre qualcosa, a livello di emozioni ma anche di stile o di temi. è per questo che cerco di prendere tutto da tutti per poi rielaborare ogni cosa a modo mio.
    difficilmente, ad esempio, ricordo le citazioni o gli autori, ma tutto viene assorbito e metabolizzato per diventare parte di me e di un pensiero che alla fine è solo mio.

    proprio per questo motivo (e giungo così alla tua terza domanda) dall'esterno arriva sempre un input. impossibile sarebbe prendere tutto dall'interno di noi stessi.
    la nostra stessa vita è legata all'unione di due persone diverse, altre. ogni giorno che noi viviamo e alimentiamo le nostre conoscenze lo dobbiamo a quello che è fuori di noi. noi non siamo altro che spugne e abbiamo la grande capacità di assorbire all'infinito anche se il grado di assorbimento e di rielaborazione dipende dalla sensibilità di ciascuno.
    sì, non guardo certo solo dentro di me, ma anche fuori -pensavo di averlo ben detto nelle risposte date a Leonardo- e mi stupisce che non ti sembri così. è come un ciclo: dal mondo esterno porto dentro le mie impressioni e, per come le vivo e le sento, queste poi verranno fuori e mi saranno anche da strumento per conoscere ancora meglio me stessa.
    come lo faccio? cercando sempre di non giudicare, ma con puro spirito di osservazione e per amore della conoscenza, non intesa come quella che si impara dai libri, ma conoscenza sul campo, la conoscenza dell'altro, di come si muove, di come si comporta.

    non credo, però, nella poesia sociale, non credo che la poesia debba assumersi il compito di risvegliare le coscienze parlando dei problemi del mondo, perchè spesso finisce con l'essere moralistica e retorica. preferisco di gran lunga la poesia che parte da dentro per esplorare il fuori.
    anche perchè, volendo parlare di arbitrarietà, la poesia sociale finirebbe per fare politica e a me, la politica, non piace.

    in ogni caso, sull'arbitrarietà dell'uso egotico della scrittura, avrei parecchio da dire.
    tutto a questo mondo è arbitrario, perfino le scienze esatte, perchè si riferiscono ad interpretazioni della realtà relative alla percezione e alla conoscenza che ne abbiamo.
    se parliamo ad esempio di fenomeni paranormali, non vuol dire che per essi non ci sia una spiegazione, ma, semplicemente che noi, limitati come siamo, non abbiamo gli strumenti per indagarli, magari tra 200 anni potremmo farlo o magari non ci riusciremo mai. per cui tutto è arbitrario e ciò nonostante tutto può portare a riflessioni universali, pur partendo da un soggetto particolare.
    indagare se stessi non vuol dire in alcun modo compiacersi, ma studiarsi e portare alla luce riflessioni e concetti che tutti, in quanto uomini, possiamo condividere.
    per me la poesia è un processo che va da dentro a fuori, dal particolare all'universale, qualcosa avevo già spiegato in altri post.

    portando come esempio una poesia che qui è piaciuta molto "dopo le nubi, sopra il Golgota" potrei affermare che si tratta di una poesia introspettiva ma nella quale ognuno può ritrovarsi. da essa sono scaturite discussioni sull'amore, su Dio, sulla morte, sul rapporto relazionale tra uomini. ti sembra davvero così limitato? [SM=g8192]


    come ti ho detto, non sono sicura di aver compreso il senso esatto delle tue domande, perciò, se non ho risposto bene, puoi spiegarmele meglio?!

    grazie a te [SM=g9495]
    [Modificato da Maredinotte 26/04/2010 17:02]

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    _RA_
    Post: 323
    00 26/04/2010 17:34
    Roberta,
    hai risposto ampliamente a quel che chiedevo,
    ora non è giusto a me sembra, fare delle repliche a lavoro in corso,
    trattandosi di intervista ...
    posso solo dirti che su alcune cose non mi trovo d'accordo,
    ma non è questo il punto ...
    aspettiamo altre domamnde da parte degli altri ...
    poi in seconda battuta, magari con altre domande vedrò
    di ampliare la dialettica del confronto ...

    Per ora Grazie assai
    e a presto
    RA
    "(...)Le ascoltavo, seduto sul ciglio delle strade,
    nelle calme sere di settembre in cui sentivo
    sulla fronte le gocce di rugiada, come un vino vigoroso;
    in cui, rimando in mezzo a quelle ombre fantastiche,
    come fossero lire, tiravo gli elastici
    delle mie suole ferite, con un piede contro il cuore."
    Arthur RIMBAUD
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    Maredinotte
    Post: 1.681
    00 26/04/2010 21:24
    eh eh, credo di aver compreso almeno uno dei punti su cui non ti trovi d'accordo e penso tu ti riferisca alla poesia sociale.
    avremo modo, naturalmente, di approfondire il discorso, ma ho davvero seri dubbi che questo genere di poesia possa servire allo scopo. sì, se ne può parlare, a patto di non scadere nella retorica, ma io non la preferisco.
    d'altra parte ho affrontato a mia volta alcuni problemi sociali (l'abbandono, la distruzione ambientale, il bullismo e altri temi che riguardavano fatti di cronaca), ma si è sempre trattato di impressioni personali che non davano alcun tipo di giudizio o condanna nè indicavano una via da percorrere. altre volte li ho affrontati in maniera comica o satirica, spesso e volentieri, infine, si ritrovano all'interno di testi che non ne parlano esplicitamente, perchè la realtà ci permea e non si può non tenere conto dell'ambiente esterno.

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    Clodiaf0904
    Post: 686
    00 26/04/2010 23:34
    Stasera sono un po' "suonata" come mi dice gentilmente la nostra Maredinotte in un "feroce" pvt (mi tratta male, tenetene conto [SM=g8161] [SM=g8166] ) e quindi non posso approfondire temi come quelli proposti qui dai sapienti e combattivi autori. Inoltre, come dice il poeta cortese non è forse questo il luogo, trattandosi di intervista.
    Tuttavia, a caldo, devo dire:
    1. Sono d'accordo con Zanzotto ma la specificità dell'origine non deve uscire fuori in modo palese. Insomma, Montale - per fare un esempio- ambienta in un paesaggio che è ligure ma non lo è nello stesso tempo, è in tutto il mondo, è dentro. Se invece per origine intendiamo il vissuto, la cultura, ecc. allora ripasso che è lunga.
    2. Poesia su di sè. Sì, anche a me non piace molto e la pratico poco. Ma anche lì: è TUTTO poesia su di sè, anche se uno va sul sociale, è la propria visione del mondo che si applica al mondo! E anche se non dici "io" è quello.
    3. poesia al femminile: non amo la distinzione anche se so troppo bene che è diversa da quella maschile perché siamo biologicamente, psicologicamente, in tutto diversi. Sì, a volte è come dice Mare che quella femminile va sentita ma anche no, ci sono quelle come la Annino che hanno un io poetico maschile. Ma anche qui è lunga, per ora lascio. Ma non perdiamo tempo a chiedere a un'autrice se sente di fare poesia "al femminile" che altrimenti io chiederò agli autori se sentono di farla "al maschile" e vediamo un po' che ne esce [SM=g8192]

    Notte [SM=g8110]
    http://fiorelladerrico.wordpress.com
    http://fiorelladerrico.blogspot.com

    "Se tu la mia tomba vorrai sfiorare con le delicate mani poni una pietra di ferro e di peso sulla bianca lastra che mi copre, e tu scriverai il verso che chiude l'intenso paragone."
    Amelia rosselli
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    Francesca Coppola
    Post: 1.652
    00 27/04/2010 12:07
    Vediamo un po', per me è estremamente difficile farti anche solo una domanda, visto che quando mi vengono in mente te le giro e basta, senza interviste ufficiali [SM=g8228] ...

    Scatenando tutta la creatività possibile ( [SM=g9295] ) ti chiederei:

    1. se avessi potuto scegliere il poeta o la poetessa, ma anche uno scrittore - senza limiti di tempo e spazio - con chi avresti duettato e naturalmente perchè?





    *quando avrò la seconda curiosità fra le mani te ne renderò partecipe! [SM=g11405]







    [Modificato da Francesca Coppola 27/04/2010 12:08]


    "i ritorni hanno rugiada sulla bocca e sorrisi fra mani confuse"
    www.francescacoppola.wordpress.com
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    Diotima...
    Post: 275
    00 27/04/2010 13:15
    Robertina! [SM=g9550] Dimmi:

    1) Cosa rappresenta per te la musica, cosa preferisci ascoltare e perchè?

    2) Scegli :

    - Un libro per l'isola deserta;
    - Di entrare in un romanzo, o assumendo i panni di un personaggio che lì già esiste, o nelle vesti di uno creato ex novo da te che ti rappresenti, o proprio come Roberta! [SM=g8204] Oppure uno per ognuna delle tre opzioni! Quale e perchè.


    [SM=g8322]
    [Modificato da Diotima... 27/04/2010 13:16]


    "...la poesia è più filosofica e più elevata della storia: la poesia esprime piuttosto l'universale, la storia il particolare..." (Aristotele)
    "Per fare un prato occorrono un trifoglio ed un’ ape, Un trifoglio ed un’ape E la fantasia.La fantasia da sola è sufficiente se l'ape è assente."-Emily Dickinson-
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    Maredinotte
    Post: 1.681
    00 27/04/2010 20:15
    rispondo veloce veloce alla domandina di Francesca, poi Chiaretta... tu mi chiedi sempre troppe coseeee!!! [SM=g8118] passerò poi.


    quindi, a duettare a volte l'ho fatto (senza che loro lo sapessero) con diversi poeti, tempo fa duettai perfino con Catullo. [SM=g8228]
    ma oggi ci pensavo e, pensando pensando, mi sono tornate in mente le poesie di Eduardo. ecco, vorrei duettare proprio con lui!
    intanto per rivendicare le mie origini e per imparare, finalmente, a scrivere in un corretto dialetto napoletano, poi perchè è una poesia che in un certo senso mi è vicina e lontana allo stesso tempo.
    lo stile è diversissimo dal mio, tuttavia, Eduardo parte da oggetti e cose comuni, quotidiane e da esse lascia scaturire riflessioni sempre interessanti. usa gli oggetti stessi in maniera simbolica e tutta la poesia diventa una metafora, o sarebbe meglio dire "allegoria"?
    e poi è bellissimo, perchè tra la malinconia onnipresente nelle sue parole, fa sempre capolino anche la solita vena ironica che lo contraddistingue.

    ne riporto una, tanto per...


    'a... b... c... d...


    Nu fugliett' 'e quaderno aggiu truvato
    ncopp' a nu marciapiede. Pè capì
    che steva scritto me l'aggiu piglaito.
    Lettere grosse e storte: A... B... C... D...

    Mille quaderne, mille guagliuncielle:
    scriven' eguale, 'o stesso, a chell'età.
    Però quanno se fanno grussicielle,
    stu carattere eguale chi t' 'o dà?

    Nun capisco, se guastano p' 'a via,
    nun trovano cchiù pace... ma pecché?
    Stùriano pè cagnà calligrafia
    e ognuno scrive cumme vò parè.

    Ce hanno criato ' na manera sola,
    chi cagne è pè superbia,
    t'ho dich'j'...
    'E guaglinucielle, quanno vann'a scola,
    scriveno tutte eguale: A... B... C... D...

    1930

    [guagliuncelle: ragazzetti; chi t' 'o dà: dove lo trovi; stùriano: studiano, si danno da fare; cagnà: cambiare; paré: sembrare]

    "La più alta forma di intelligenza umana è la capacità di osservare senza giudicare." (Jiddu Krishnamurti)
    robertadaquino.wordpress.com



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    Clodiaf0904
    Post: 686
    00 28/04/2010 07:28
    Re:
    Maredinotte, 27/04/2010 20.15:

    rispondo veloce veloce alla domandina di Francesca, poi Chiaretta... tu mi chiedi sempre troppe coseeee!!! [SM=g8118] passerò poi.


    quindi, a duettare a volte l'ho fatto (senza che loro lo sapessero) con diversi poeti, tempo fa duettai perfino con Catullo. [SM=g8228]
    ma oggi ci pensavo e, pensando pensando, mi sono tornate in mente le poesie di Eduardo. ecco, vorrei duettare proprio con lui!
    intanto per rivendicare le mie origini e per imparare, finalmente, a scrivere in un corretto dialetto napoletano, poi perchè è una poesia che in un certo senso mi è vicina e lontana allo stesso tempo.
    lo stile è diversissimo dal mio, tuttavia, Eduardo parte da oggetti e cose comuni, quotidiane e da esse lascia scaturire riflessioni sempre interessanti. usa gli oggetti stessi in maniera simbolica e tutta la poesia diventa una metafora, o sarebbe meglio dire "allegoria"?
    e poi è bellissimo, perchè tra la malinconia onnipresente nelle sue parole, fa sempre capolino anche la solita vena ironica che lo contraddistingue.

    ne riporto una, tanto per...


    'a... b... c... d...


    Nu fugliett' 'e quaderno aggiu truvato
    ncopp' a nu marciapiede. Pè capì
    che steva scritto me l'aggiu piglaito.
    Lettere grosse e storte: A... B... C... D...

    Mille quaderne, mille guagliuncielle:
    scriven' eguale, 'o stesso, a chell'età.
    Però quanno se fanno grussicielle,
    stu carattere eguale chi t' 'o dà?

    Nun capisco, se guastano p' 'a via,
    nun trovano cchiù pace... ma pecché?
    Stùriano pè cagnà calligrafia
    e ognuno scrive cumme vò parè.

    Ce hanno criato ' na manera sola,
    chi cagne è pè superbia,
    t'ho dich'j'...
    'E guaglinucielle, quanno vann'a scola,
    scriveno tutte eguale: A... B... C... D...

    1930

    [guagliuncelle: ragazzetti; chi t' 'o dà: dove lo trovi; stùriano: studiano, si danno da fare; cagnà: cambiare; paré: sembrare]



    Non c'entra niente con l'intervista ma faccio un inciso: che grande questo tipo di poetica, così semplicemente dolente, così umana! Mi piace sempre tanto!
    (Sìsì: allegoria va bene in quel caso [SM=g8139] )



    http://fiorelladerrico.wordpress.com
    http://fiorelladerrico.blogspot.com

    "Se tu la mia tomba vorrai sfiorare con le delicate mani poni una pietra di ferro e di peso sulla bianca lastra che mi copre, e tu scriverai il verso che chiude l'intenso paragone."
    Amelia rosselli
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    Francesca Coppola
    Post: 1.652
    00 28/04/2010 12:55

    vedi vedi che pure la mia domandina veloce veloce sortisce qualche effetto [SM=g8166] e aggiungiamo così un'altra tessera a questo mosaico!

    [SM=g8322]




    "i ritorni hanno rugiada sulla bocca e sorrisi fra mani confuse"
    www.francescacoppola.wordpress.com
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    Ecat Mel
    Post: 798
    00 28/04/2010 15:40
    1) Ognuno di noi ha un Sogno, quello per cui saremmo disposti a tutto: Robertina ci dici qual'è il tuo? [SM=g8217]

    2) "Non vale la pena avere la libertà se questo non implica avere la libertà di sbagliare."
    In questa frase c'è racchiuso qualcosa di molto importante, che ha a che fare con l'agire e con la scelta. Mi piacerebbe avere la tua opinione in proposito.
    [SM=g8068]

    MIre

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    Maredinotte
    Post: 1.681
    00 28/04/2010 22:19
    sìsìsì, sortisce effetti, Francy! [SM=g8068]
    [SM=g11405] sì, Clodia... è una poesia umana e per questo, credo, mi piace tanto.

    certo che voi due (Mire e Chiara) domandine facili, eh?! [SM=g8168]



    1) Cosa rappresenta per te la musica, cosa preferisci ascoltare e perchè?


    La musica…
    La musica è parte integrante della vita, un pezzo d’arte che si diffonde nell’aria e che ci permea anche involontariamente. È anche in grado di aggiustarci una giornata storta e così di condizionare la nostra vita.
    Credo che l’uomo ami tanto la musica e la ricerchi in quanto componente intrinseco nell’essere umano.

    Per me, a seconda dell’umore, è un momento di relax, di concentrazione, di forte emozione. Accompagna i momenti tristi e malinconici, così come quelli allegri e mi conforta, talvolta. Da qui il fatto che non ho un genere che ascolto sempre, ma mi piace variare dal rock energico, alle ballate malinconiche, dal soul al jazz, dalla musica internazionale ai cantautori-poeti italiani, grandi e non. L’importante è che mi dia un’emozione. Rifuggo i neomelodici e alcuna musica pop troppo commerciale, così come la musica da discoteca in generale.

    stamattina ho ascoltato un gruppo che non conoscevo e mi è piaciuto. Loro sono gli Elisir. Vi posto una canzone




    2) Scegli :

    - Un libro per l'isola deserta:
    un manuale per la sopravvivenza!!

    - Di entrare in un romanzo, o assumendo i panni di un personaggio che lì già esiste, o nelle vesti di uno creato ex novo da te che ti rappresenti, o proprio come Roberta! Oppure uno per ognuna delle tre opzioni! Quale e perchè.


    un personaggio che mi si incolla addosso è Mario di Due di due. un romanzo che ho letto al liceo e che mi piacque molto perchè mi rappresentava, così come raccoglieva storie di vita che stavo vivendo e parte dei miei sogni. l'ho riletto anche recentemente e ne ho scoperto sfumature che non ricordavo. bhe, io ero Mario e lo sono tutt'ora. ma spiegherò più avanti, perchè la risposta fa parte di quella alle domande di Mirella.

    Se dovessi entrare in un libro invece, mi piacerebbe essere una aristocratica e libertina donna inglese in viaggio a Shangai, vista dagli occhi di Novecento. Quindi mi immagino di entrare nel libro come figura secondaria, essere nella fantasia del protagonista e vivere attraverso i suoi occhi. Perché? Mah… non lo so. È una follia che ho appena pensato. Probabilmente perché il fatto che Novecento riesca a vedere posti che non ha mai visto attraverso gli occhi della gente, mi è rimasto impresso. E perché un’aristocratica e libertina donna inglese? …perché quante libertine inglesi avete mai visto? [SM=g8228] e poi perché vorrei vedere come ci si sente ad essere altro da me.



    grazie Chiara per le tue domande, spero di averti soddisfatta [SM=g8217] intanto io mi sono divertita a risponderti. [SM=g8155]

    scusate se rispondo a puntate e vado a rilento e se partecipo poco al forum, ma questi giorni sono parecchio incasinati...
    torno domani, se riesco, a rispondere anche a Mire.

    [SM=g11405]
    [Modificato da Maredinotte 28/04/2010 22:24]

    "La più alta forma di intelligenza umana è la capacità di osservare senza giudicare." (Jiddu Krishnamurti)
    robertadaquino.wordpress.com



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    Diotima...
    Post: 275
    00 28/04/2010 23:50
    Sì sì, mi hai soddisfatta...a parte il libro per l'isola deserta! [SM=g8217] XD Non esistono manuali di sopravvivenza per isole deserte...prima devi andarci, e se vuoi poi lo scrivi tu! [SM=g8229]

    Uh, è da un po' che voglio leggere qualcosa di De Carlo...per anni ho cercato "Arcodamore" ma non l'ho ancora trovato...!
    Novecento! Ottima scelta! Anche a me piacerebbe salire su quella nave...ricordo di averti detto che questo è fra i miei preferiti di Baricco e in particolare sono rimasta colpita dal passo finale...

    Non conoscevo gli Elisir! Grazie dell'opportunità di questa scoperta, ora ascolto il video che hai postato.
    Penso che sia bello saper variare, essere eclettici in campo musicale.
    E sono d'accordo, la musica è come una componente dell'uomo, però -in generale- dovrebbe imparare a considerarla di più come arte oltre che come specchio dei suoi sentimenti e stati d'animo. [SM=g8320]

    Grazie a te Roby! E' un piacere leggere tutte le tue risposte!! [SM=g11405]


    "...la poesia è più filosofica e più elevata della storia: la poesia esprime piuttosto l'universale, la storia il particolare..." (Aristotele)
    "Per fare un prato occorrono un trifoglio ed un’ ape, Un trifoglio ed un’ape E la fantasia.La fantasia da sola è sufficiente se l'ape è assente."-Emily Dickinson-
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    Maredinotte
    Post: 1.681
    00 29/04/2010 00:03
    il manuale delle giovani marmotte?! [SM=g8229]
    eddai, volevo farti ridere!!

    tempo fa, girando per le bancarelle dei libri, fui rapita dal volto di una bambina sudafricana ritratto su un libro di Kapuscinski e lo comprai.
    è un libretto molto piccolo e si chiama "Lapidarium". non è un romanzo, nè un saggio, nè un documentario, ma una raccolta di riflessioni dell'autore reporter che spaziano su molti argomenti, saltando qua e là tra pezzi di storia, personaggi, racconti di viaggi, riflessioni filosofiche. bhe, io mi porterei quello e ne leggerei una pagina per ogni volta che avrei voglia di pensare e di andare in giro per il mondo, pur ferma di fronte al mare e seduta sulle calde spiagge della mia isola deserta.

    per quello che riguarda due di due e novecento, sono due libri che mi porto nel cuore. sono sentimentale, io! [SM=g8127]
    di de carlo ti consiglierei anche di noi tre, che molto assomiglia a questo. direi che una volta letto il primo, è d'obbligo il secondo. ;)
    arcodamore non ho mai avuto voglia di leggerlo, ad esempio e anche alcune recensioni me lo hanno scartato.
    di novecento, forse ti dissi, andai a vedere una rappresentazione teatrale... oltre che naturalmente il film, quando uscì. la scena finale è molto toccante, ma direi che nella sua compattezza, è un concentrato di riflessioni e di emozione tutto da gustare.

    ma si vede che lo adoro?! ahahahahaha
    c'è anche molto di meglio, in giro, ma è tutta questione d'affetto. [SM=g8362]

    dimmi degli Elisir, poi. [SM=g8204]

    baciotti

    "La più alta forma di intelligenza umana è la capacità di osservare senza giudicare." (Jiddu Krishnamurti)
    robertadaquino.wordpress.com



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    Diotima...
    Post: 275
    00 29/04/2010 00:15
    Oh vero, il manuale delle GM!! Non ci avevo pensato! [SM=g8119] Questo non fa onore ad una che è cresciuta con le avventure di paperi e topi!! [SM=g8229]

    Ecco, questa mi piace di più^^... Ancora una volta emerge la tua sensibilità. [SM=g8320]

    Capisco l'affetto rivolto ai libri (e non solo)...anche per me è così. Infatti nonostante non li indicherei come i capolavori assoluti della letteratura mondiale, e nel tempo sia cresciuta, resto sempre legata a "Oceanomare" di Baricco e, parlando di letture più recenti, in modo molto simile sono rimasta colpita da "L'eleganza del riccio" di Muriel Barbery.
    Dimenticavo: Arcodamore anni fa mi aveva colpito molto per una copertina raffigurante un violino [SM=g8217]

    Ma mi sto mettendo a parlare di me nella tua intervista! [SM=g8228]

    [SM=g11405]
    [Modificato da Diotima... 29/04/2010 00:42]


    "...la poesia è più filosofica e più elevata della storia: la poesia esprime piuttosto l'universale, la storia il particolare..." (Aristotele)
    "Per fare un prato occorrono un trifoglio ed un’ ape, Un trifoglio ed un’ape E la fantasia.La fantasia da sola è sufficiente se l'ape è assente."-Emily Dickinson-
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